sabato 7 agosto 2021

Lo sguardo d'insieme

 

Salvador Dalì – Viso paranoico (La cartolina trasformata in Picasso) 

Olio su supporto sconosciuto – cm 62 x 80

Ubicazione sconosciuta (probabilmente distrutto)


Dipinto semplice e al contempo complesso per il motivo che l’opera non è reperibile, ci soffermiamo sulla ricostruzione che ha preso vita in immagini.

Il quadro è il seguito di un’idea nata con L’uomo invisibile, a seconda dall’angolo di osservazione o dall’attenzione che l’osservatore presta ad alcuni particolari, si possono vedere due soggetti differenti.

Ad un primo sguardo siamo davanti ad un paesaggio africano, una capanna alle cui spalle emergono le chiome di alcuni alberi e un muro che ne delimita il perimetro, oltre il muro la fine della distesa di sabbia e l’inizio di una catena montuosa, in profondità nubi vagamente minacciose e dal colore ambiguo (potrebbero essere cariche di sabbia).

Davanti alla capanna alcune persone sono seduta per terra, poco importa per quale motivo.

Se ruotiamo l’immagine a destra di novanta gradi ciò che vediamo è tutt’altro, siamo di fronte ad un viso la cui influenza ci porta indubbiamente a Picasso.

La capanna è parte del volto, gli alberi sono i capelli, le figure sedute sono gli occhi, il naso e la bocca.

Le motivazioni che hanno portato a questo risultato (o all’idea di partenza) sono legate probabilmente ad una visione “surrealista”, ma in fondo non è questo che ci interessa (o che mi interessa).

Trovo più interessante l’idea che basti spostare l’attenzione per vedere qualcosa che con un altro punto di vista non vedremmo, ognuno di noi è attratto da un particolare, quell’attrazione ci porterà ad un preciso traguardo, il tempo, la conoscenza e la voglia di modificare i nostri canoni visivi ci porteranno a “vedere” il quadro nella sua interezza.

Altrettanto avvincente è il perché qualcuno al primo sguardo nota la capanna mentre altri notano il viso (la prima ha più probabilità in quanto la scena panoramica è orizzontale) siamo indirizzati dal nostro inconscio? Lo stato d’animo, il luogo dove osserviamo l’opera, l’essere o meno soli davanti al dipinto, queste, e altre, situazioni possono spingerci in una direzione anziché nell’altra?


10 commenti:

  1. Esiste una famosa figura dal doppio punto di vista; vecchia arcigna o dama elegante, a seconda di come si concentri l'occhio, e concordo con te sullo stato d'animo o sul particolare stato retinico che proprio in quel momento decide di concedere al cervello la visuale A o la visuale B.
    E ho faticato spesse volte a far scorgere una faccetta sorridente, universalmente riconoscibile, sulla luna piema, del resto. Figuriamoci con disegni appositamente architettati per guidarci fuori strada.. ;)

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    1. Ciao Franco, sono molti i giochi illusori in pittura, famosa la "vanità" di Gilbert, la cosa che reputo più interessante è proprio la scelta (che fondamentalmente scelta non è) di ognuno do noi.
      A volte ci lasciamo catturare dalla prima impressione, oppure, al contrario, ci immergiamo immediatamente in profondità, in entrambi i casi cogliamo un particolare ignorando l'altro.
      Riguardo al sorriso della luna piena penso che sia frutto di una suggestione, in questo caso fatico tutt'ora a notare questo particolare.
      Grazie, buona serata.

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    2. Oddio.. proprio suggestione non direi.. ;) https://www.magnitudine-assoluta.it/2017/10/il-sorriso-della-luna.html

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    3. 😊Scusami Franco ma non riesco a vedere quel sorriso che moltissimi notano (sicuramente è un mio limite) questo rende ancora più interessante l'argomento.
      Se i punti di vista restano distanti non andiamo molto lontani ma se si confrontano...
      Grazie mille😉

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  2. Io trovo molto particolare la tua scelta del quadro di Dalì. Un'opera forse andata perduta.
    L'uomo invisibile poi è straordinario. Tra i suoi più belli e surrealisti.
    Comunque è troppo divertente notare cose che forse non sono neanche volute dall'artista. Per esempio, io tra le nuvole in lontananza ci vedo anche un mezzo viso. Una punta di naso con un sorriso accennato dallo stampo maschile.
    Interessante il tutto. Grazie Romualdo e buona Domenica.

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    1. Ciao Pia, non avevo notato il volto tra le nuvole, è impressionante e inquietante.
      Non so se Dalì era a "conoscenza" di quest'ultimo particolare o se si tratta di pareidolia, di forme inesistenti ma allo stesso tempo reali per chi guarda.
      Dipinti come questo si rinnovano ad ogni sguardo, all'infinito.
      Grazie a te questo quadro da vita ad un'altra narrazione, quel volto cambia lltotalmente la scena.
      Buona domenica.

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    2. Vero. Sembra anche a me quasi minaccioso. Abbraccio. 😉

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    3. Sembra indeciso, osservandolo a più riprese ho l'impressione che cambi espressione, quasi che attenda lo sviluppo degli eventi per agire, come è quando non lo sapremo mai... o forse si.
      Un abbraccio a te.

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  3. Un ottimo esercizio che dall'arte dovrebbe passare alla vita in genere. Cercare di vedere le cose da più punti di vista

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    1. Ciao Alberto, verissimo, soffermarsi sui particolari del dipinto equivale a fermarsi a riflettere prima di giungere a conclusioni affrettate riguardo alle persone, vicine o lontane.
      Dobbiamo imparare a guardare da angolazioni differenti, non solo impedisce di dare giudizi errati ma spesso ci convince a non darne affatto.
      Grazie, buona domenica.

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