Secondo dipinto della serie
di tre opere commissionate a Gustav Klimt dall'Università di Vienna, doveva decorare il soffitto
dell’aula magna dell’ateneo, oltre alla facoltà di Medicina Klimt realizza le
altre due tele dedicate a Giurisprudenza e Filosofia.
Il grande pannello
(430 x 400 cm) doveva celebrare il potere della scienza, sottolineare la
capacità terapeutica della medicina che scaccia con la sua luce “miracolosa” le
tenebre del dolore e della morte.
Ma il pittore
viennese ne da un’interpretazione personale, la medicina con i suoi evidenti
meriti nulla può davanti all'inevitabile percorso della vita, dalla nascita
alla morte.
Il dipinto, datato 1901-07, viene
rifiutato, le autorevoli “menti” mediche sostengono che sono state ignorate le
due potenzialità principali della medicina, la prevenzione e la guarigione. La
morale pubblica invece si sente offesa dai numerosi corpi svestiti in
particolare la donna incinta in alto a destra e lo spregiudicato nudo che
fluttua a sinistra.
Il grande quadro,
forse l’opera più importante di Klimt, viene trafugato dai nazisti che
allestiranno numerose mostre prima di nascondere il dipinto nel castello di
Immendorf.
Negli ultimi giorni
della guerra il castello viene dato alle fiamme (l'ipotesi più accreditata è che siano stati i tedeschi in ritirata ma non c'è nulla di certo) ed è proprio in
quell’occasione che il dipinto, assieme a numerose altre opere, viene
distrutto.
Nonostante siano
passati molti anni sono in molti a non essere convinti della definitiva scomparsa dell'opera,
qualcuno nutre speranze che un giorno si scopra che il grande quadro venne rubato prima
dell’incendio e che finalmente possa tornare alla luce.
In attesa di un più
o meno probabile ritrovamento si è tentata una nuova strada, basandosi su una
fotografia in bianco e nero scattata prima della distruzione e con le sempre più
evolute tecnologie, aggiunte a studi approfonditi, Factum Arte, il famoso
laboratorio madrileno che riproduce le opere d’arte scomparse, ha tentato la
ricostruzione del capolavoro di Klimt.
Il risultato è
notevole, non sapremo mai quanto si avvicina all'originale ma possiamo farci
un’idea della grandezza di quest’opera.
Nelle due immagini:
in alto la ricostruzione di Factum Arte, in basso la fotografia dell’originale.
Molto interessante questo post.
RispondiEliminaSono talmente tante le opere trafugate e nascoste dai nazisti.
Spero se ne riescano a ritrovare tante altre oltre questa.
Ti auguro un buon fine settimana Romualdo, ciao e grazie!
Ciao Pia, temo che moltissime siano andate distrutte, non so se le ricostruzioni possano avere un valore artistico (l'originale è inarrivabile) ma se vengono riprodotte mantenendo degli standard accettabili possono dare un'idea di ciò che abbiamo perso.
EliminaGrazie, buona domenica.
Vero, almeno vederle, nonostante non siano gli originali o meglio reali, è una gran cosa. Come se non fossero perdute del tutto. Ciao! 😗
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