Autore: Andrea del Sarto (Andrea
d'Agnolo di Francesco di Luca di Paolo del Migliore Vannucchi)
Titolo
dell’opera: Disputa sulla trinità – 1517 circa
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni:
215 cm x 175 cm
Ubicazione attuale: Galleria Palatina, Firenze.
Concepita come
terza pala per il convento san Gallo quest’opera vede la rappresentazione di un’appassionata
discussione che verte sull’argomento teologico tra i più importanti: la
Trinità.
I sei personaggi in
primo piano sono i protagonisti di questa dotta disputa mentre sullo sfondo, in
alto, troviamo il fulcro del dibattito, il Padre ed il Figlio, nella sua
iconografia legata alla salvezza dell’anima per intercessione del sangue di
Cristo.
Si avverte l’assenza
della colomba che rappresenta lo Spirito Santo, questultimo è raffigurato
sottoforma di una grave e minacciosa nuvola che, secondo varie interpretazioni,
accompagna l’apparizione, la nuvola è probabilmente la stessa che appare nell’istante
in cui Mosè riceve le tavole della legge sul monte Sinai.
In piedi a sinistra
troviamo Sant’Agostino, autore del trattato De
Trinitate, che sembra il più accalorato sostenitore delle proprie idee.
Agostino sembra
rivolgersi ai due personaggi a destra, il domenicano Pietro, fiero e solenne, ascolta con attenzione ma sicuro delle proprie opinioni, tiene stretto tra le
mani il libro sacro delle Scritture.
Accanto a quest'ultimo, pacato e sereno ecco San Francesco che nel pieno della propria forza e
convinzione nell’uomo e nelle sue capacità “compassionevoli”, interviene senza
alterazioni dello stato d’animo.
Acanto ad Agostino,
quasi intimorito dalla disquisizione, vediamo San Lorenzo che porta con se il
simbolo che lo accompagna e che ricorda il proprio martirio, la graticola. Il
giovane sembra assentarsi mentalmente e rivolge, l’unico del gruppo, lo sguardo verso l’osservatore.
Ai piedi troviamo a
sinistra san Sebastiano che stringe nella mano destra le frecce che lo
trafissero, mentre a destra l’unica donna, Maria Maddalena, inconfondibile
iconografia dovuta al vaso degli unguenti profumati.
I due in primissimo
piano sembrano estranei al confronto ma osservano attentamente ciò che sta
avvenendo.
Il tutto è avvolto
da un misterioso e cupo avvertimento “atmosferico”, come se l’esito della
disputa sia decisivo sull’avvenire dell’umanità.
Molto bello.
RispondiEliminaSai che essendo stata a Palazzo Pitti non mi ricordo di aver visto quest'opera?
Bella la tua descrizione.
Mi piace molto il fatto che tra tutti i Santi l'artista abbia posto, come unica non considerata Santa. Maria Maddalena. E mi colpisce il senso ed il mio perché. L'unica in ascolto pronta ad imparare ed a credere.
Magnifico, grazie Romualdo!
Ciao Pia, Maria Maddalena è anch’essa santa, viene spesso associata alla peccatrice anche se si tratta di due persone diverse.
EliminaLa simbologia legata all’unguento ci riporta a Maria la famosa peccatrice che nulla ha a che fare con la Maddalena.
Equivoci dovuti alle traduzioni dei vangeli ma soprattutto alla pittura che ha trasformato le varie Marie (esclusa la madre di Gesù) in una persona sola.
La santità è esclusiva di Maria di Magdala che viene spesso ed erroneamente legata simbolicamente al vaso di olio profumato.
Nella pittura in generale possiamo vedere la “Maddalena penitente” che richiama la prostituta che bagna con le lacrime i piedi di Cristo (nel vangelo di Giovanni viene identificata come Maria di Betania sorella di Lazzaro, mentre gli altri evangelisti ne fanno menzione senza farne il nome)
La “Maddalena” è la donna (Maria di Magdala appunto) che resta accanto a Gesù fino alla crocefissione ed è la prima a vederlo dopo la resurrezione.
Mi piace la tua descrizione dell’attenta presenza della donna che, pur non partecipando alla discussione, oltre alla curiosità sembra voler controllare che ciò che si dice non travisi la reale verità, considerando che è l’unica, tra i presenti, ad essere protagonista nella vita di Cristo.
Grazie a te, spero di non essere andato troppo fuori contesto, buona giornata.
Infatti Romualdo, tutto giusto e la precisazione era d'obbligo. Sbagliamo in tanti sulle due identità, soprattutto nell'arte.
RispondiEliminaQuindi qui abbiamo la Santa.
Grazie di cuore e felice che abbia gradito il mio punto di vista.
Ti abbraccio e buon fine settimana, ciao.
In pittura questo equivoco è sfruttato per rendere più interessante questa figura che nei vangeli passa in secondo piano, hanno costruito un personaggio che rimane tale nell'immaginario collettivo.
EliminaForse un errore voluto per giustificare alcune rappresentazioni.
E' sempre un piacere discorrere d'arte con te, un abbraccio, a presto.
Molto interessante...senza la tua spiegazione sarei però passata oltre perché non saprei riconoscere questi santi...dunque grazie molte per come ci aiuti ad apprezzare anche opere lontane dalla consuetudine! Ciao, buona settimana!
RispondiEliminaCiao Marina, grazie per la fiducia e per i complimenti, i santi e la simbologia che li accompagna sono fonte inesauribile di informazioni che aiutano a decifrare l'arte.
EliminaSto cominciando a conoscere l'iconografia che li accompagna e questo mi permette di "vedere" un mondo apparentemente invisibile ma di grande fascino.
Grazie ancora e buona giornata.