sabato 7 maggio 2022

Lo sconosciuto più famoso della contemporaneità

La strana storia del pittore conosciuto da tutti e al contempo da nessuno.

Thomas Kinkade è forse l’artista, o per meglio dire pittore, contemporaneo  più “venduto” di sempre, se il nome non ci dice nulla non possiamo dire la stessa cosa dei suoi quadri, stampe, puzzle, le immagini dei suoi dipinti le troviamo dappertutto, alcune stime dicono che in almeno una casa americana su venti è appeso un suo quadro (originale o molto più probabilmente una riproduzione).


Se non ci sono dubbi sul suo successo commerciale non si può dire lo stesso riguardo all’aspetto puramente artistico, i paesaggi bucolici, dove regna una costante sensazione di pace e dove si percepisce un’immobile sospensione temporale non sembrano riuscire ad andare oltre.

E’ innegabile la piacevole reazione immediata davanti alle sue opere ma nonostante si cerchi di andare in profondità c’è qualcosa che ce lo impedisce, forse perché in fondo niente ce lo impedisce, non c’è una profondità, tutto è in superficie.


Che il kitsch possa essere arte non sarò certo io a confermarlo o a negarlo, per chi come me cerca ciò che sta nascosto in profondità e di conseguenza “trova” più valore di quanto possa averne ciò che appare, è difficile apprezzare oltre un certo punto questi quadri, non vi è traccia di narrazione, non ci sono possibilità di un confronto, non c’è comunicazione, i dipinti sono pura decorazione, forse è proprio per questo che li troviamo ovunque.

Kinkade lascia un qualsivoglia messaggio? Cerca il dialogo con lo spettatore attraverso i suoi lavori? O si limita a mostrarci una bellezza statica, seguendo determinati canoni estetici prevalentemente alla ricerca di un facile riconoscimento popolare?


Quale sia il motivo che spinge ad acquistare, e ad appendere alle pareti di casa, i quadri del pittore californiano possiamo immaginarlo ma non escludo che possiamo anche sbagliarci nel formulare una risposta, sicuramente un motivo, più o meno valido artisticamente c’è: i dipinti di Kinkade piacciono, il resto rischia di essere un’articolata introspezione che rischia di essere fine a sé stessa.

L’ultimo appunto va al talento del nostro Thomas, indipendentemente dalle “profondità” artistiche (fondamentalmente a chi interessano se non a pochi appassionati?) la tecnica è più che discreta, l’idea di bellezza “sognante” è ben presente, ciò che potremmo trovare oltre l’orizzonte estetico …


Nelle immagini dall’alto: A Peaceful Retreat, 2002 – Beacon of hope, 1994 – Christmas evening, 2005

6 commenti:

  1. Credo che sia molto diffuso nelle case perché i suoi soggetti ben si adattano agli appartamenti. È come dire che i suoi quadri stanno bene su tutto. A me non piacciono particolarmente anche se non posso negare che siano bei dipinti. Ma non comunicano niente di profondo o complesso, forse vogliono solo trasmettere la bellezza, la tranquillità. Forse vogliono inviare un messaggio di serenità, un desiderio che accomuna quasi tutti gli uomini. Questo, forse, è un altro dei motivi che spiegano la popolarità di questo sconosciuto artista. Buon weekend.

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    1. Esatto Caterina, si tratta prevalentemente di decorazione, penso che l'arte sia altra cosa.
      Dici bene, trasmettono serenità ed essendoci un grande bisogno di pace e tranquillità queste opere sono un toccasana.
      Grazie, buna giornata.

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  2. Questa non è arte ma artigianato...non deve dire niente ...solo decorare.

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  3. Benvenuta Frida, è solo decorazione ma sarebbe un errore liquidare la cosa frettolosamente, troppo spesso (anche tra i pittori stessi) questo tipo di opere vengono definite arte al contrario di, cito testualmente: "cialtroni come Fontana, Rothko, Klein e Warhol".
    Penso che sia necessario sottolineare l'importanza del pensiero oltre la tecnica, la rilevanza di una visione più ampia in un contesto sociale che ha come canone di riferimento l'arte dell'ottocento.
    Grazie, buona giornata.

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    1. Diciamo che questo pittore ha il dono della semplicità: un dipinto facile e semplice che quindi può arrivare a chiunque senza difficoltà. Liscio, liscio senza intoppi e senza troppe difficoltà, un po' pop, diciamo.
      Però un caso davvero intetessante da analizzare

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    2. Il problema è che viene "incasellato" tra gli impressionisti (evidentemente c'è ancora qualcuno che non ha compreso l'Impressionismo) anche il temine Pop è forzato, a meno di considerarlo come "popolare".
      Diciamo che si fa fatica ad andare oltre la "decorazione" (come hanno sottolineato gli amici nei commenti precedenti) .
      Sono d'accordissimo con te che è molto interessante analizzare questi fenomeni per comprendere quale sia il concetto do Arte tra la popolazione.
      Grazie Alberto, buona giornata.

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