Faccio sempre molta fatica a “seguire” le opere di Andy Warhol, altrettanto complessa è la comprensione dell’insieme artistico, del concetto di base che ha scatenato un’autentica rivoluzione culturale.
Da sempre i lavori dell’artista di Pittsburgh non riescono a “prendermi”, ne esteticamente ne nel profondo dell’idea, questo mi spinge da molto tempo a capire il perché, ho letto molte biografie, ho ascoltato svariate dichiarazioni e interviste, dello stesso Warhol e di chi lo ha conosciuto ma il senso non mi è mai stato chiaro.
Finché
un giorno, leggendo una biografia firmata da Francesca Romana Orlando, mi sono
imbattuto in una frase, attribuita a Marcel Duchamp, che ai miei occhi ha
svelato quello che è la base dell’arte
di Warhol: “Quello che mi interessa di Warhol non sono i barattoli Campbell in
sé ma il tipo di mente che deciderebbe di dipingere i barattoli Campbell senza
fine”.
Ancora
una volta mi rendo conto che l’arte è tutto tranne che l’immediatezza visiva,
spesso non è sufficiente nemmeno conoscere le principali “nozioni” di un’opera,
non bastano il piacere o il fastidio che proviamo quando la osserviamo, e non
basta conoscere la vita dell’artista e tutto ciò che ha influito alla sua
crescita, umana e artistica, serve quella scintilla che apre ad una comprensione
più profonda, l’indicazione della strada da seguire.
Naturalmente,
essendo Warhol parte integrante di quel movimento, il “New Dada”, che verte
inequivocabilmente al concetto sopra tutto e tutti, avevo intuito che la via da
seguire era questa ma non sapevo dove iniziare e come procedere.
Chi mi
conosce sa quanto io sia legato all’idea artistica di Duchamp e di conseguenza
il rischio di subirne l’influenza è alto ma se questo aiuta a comprendere
perché non provare?
Non so
a cosa porterà questo ennesimo percorso ma il solo fatto di iniziare il viaggio
è elettrizzante.
Probabilmente
continuerò a non apprezzare a fondo le opere di Warhol ma spero quantomeno di scoprire
quei lati più in ombra che servono a decodificare un codice sempre più
complesso.
Nell’immagine: Andy Warhol – Dick Tracy, 1860 - Caseina e pastello su tela, 121,9 x 83,9 cm.
The Brant Foundiaton, Greenwich
Nessun commento:
Posta un commento
Se vi va di lasciare un commento siete i benvenuti, i commenti contenenti link esterni non verranno pubblicati.
I commenti anonimi sono impersonali, conoscere il nome di chi lascia il proprio pensiero facilita il confronto, grazie.