sabato 16 maggio 2020

Inseguendo la perfezione, Walter De Maria

The Lightning Field è un’opera dell’artista californiano Walter De Maria.
Siamo di fronte ad un’installazione che crea un ponte ideale tra la Land Art e l’arte concettuale.


De Maria, nel 1977, dopo cinque anni di studio del territorio, passati a girare in lungo e in largo gli Stati Uniti, decide di installare la sua gigantesca opera nel deserto del New Mexico.

In un’area di circa tre chilometri quadrati ha conficcato nel terreno 400 pali metallici dalla sommità appuntita, ordinati come in una griglia attirano e moltiplicano i fulmini dando vita ad uno spettacolo straordinario.

Qui si chiude l'aspetto vicino alla Land Art e inizia un percorso intimamente concettuale che rende l’opera più complessa, sia da apprezzare che da capire.


La logica suggerirebbe la scelta di un luogo dove si concentrano le formazioni temporalesche dando così la possibilità a più persone di osservare dal vivo lo spettacolo.

De Maria invece ribalta questo concetto, sceglie un sito dove i temporali sono molto rari, permette le visite solo da maggio a ottobre, inoltre sono pochi i posti disponibili che si sommano alle enormi difficoltà logistiche che scoraggiano spesso i visitatori.

La domanda che ci possiamo porre è: perché rendere quasi impossibile la “visione” invece di facilitarla?

Penso che questa sia la differenza che distingue l’opera d’arte da un’attrazione turistica fine a sé stessa, un campo di fulmini situato in una zona ricca di temporali sarebbe più sensata se ci si limitasse ad ammirare lo spettacolo “pirotecnico”.

De Maria inserisce nell’opera l’aspetto dell’attesa, la sensazione che in qualsiasi momento l’opera giunga a compimento ma senza escludere il fatto che nulla possa accadere.

L'installazione se concepita fondamentalmente per essere vista ha bisogno del temporale per ottenere il massimo risultato, ma l'opera, profondamente di concetto, necessita che niente accada per completarsi, per raggiungere l'obbiettivo.

6 commenti:

  1. Caro Romualdo, ciò che hai descritto è molto interessante, non sapevo che esistesse ora tutto questo.
    Ciao e buona fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, ogni angolo del nostro pianeta è ricco di tesoro artistici, molti sono noti, moltissimi sono meno conosciuti, l'arte è ovunque, a noi il piacere della ricerca.
      Grazie, un abbraccio a te, buona giornata.

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  2. Un artista complicato che gioca sull'effetto del non dare un limite alla sua opera. Sarà sempre nuova e diversa, mai uguale a se stessa o a qualsiasi altra.
    Davvero interessante.
    Buon sabato e grazie.

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    1. Ciao Mariella, un'opera che fonda le sue basi sull'idea prima ancora che sulla percezione visiva necessita di un'attenzione particolare, questo lascia aperta la porta a infinite interpretazioni.
      Ognuno di noi può cercare e cogliere un differente angolo di lettura, sia essa puramente concettuale o legata all'aspetto "estetico".
      Hai ragione quando sottolinei l'aspetto "infinito" dell'opera, sempre in evoluzione, mai uguale a sé stessa, indipendentemente dall'esito finale.
      Grazie a te per l'interessante spunto, buona serata.

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  3. Molto interessante questo tuo post che mi ha permesso di approfondire questi tipi di movimenti artistici.
    L'installazione di un'opera esterna, in contrasto alle solite mostre nei musei, già ci porta alla Land Art.
    Poi la scelta del luogo con un preciso concetto, un rapporto tra tempo, luogo ed azione data al caso (può accadere qualcosa oppure no ed anche quest'ultima è qualcosa) che appunto è arte concettuale.
    Tutto molto interessante e significativo, quasi geniale per me. Forse quasi al di fuori deall'arte ma che è comunque lei. Da analizzare e comprendere in ogni volontà significativa. Ma che poi è violenta ed istintiva.
    Insomma, si potrebbe parlare di quest'opera all'infinito.
    So poco ancora e tanto da conoscere e scoprire su tutto ciò, quindi ti ringrazio Romualdo.
    Notte serena, ciao.

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    1. Ciao Pia, la Land Art è fondamentalmente un'arte di concetto, Smithson e il suo "Spiral Jetty", Long e le sue sculture ambientali, Heizer con il quasi dimenticato (e in disfacimento) "Positive and negative", ma anche Burri con "Il grande cretto", sono artisti e opere che fanno dell'idea il fulcro vitale.
      De Maria rispetto agli altri aggiunge la variabile del tempo, questo da all'installazione un movimento perpetuo, mentre le sopracitate opere sono ferme, cristallizzate in un concetto preciso questa si modifica continuamente, questo gli permette di essere sempre contemporanea ed evita cosi di trasformarsi in un monumento all'arte del passato.
      Grazie a te, per la partecipazione entusiasta e costruttiva.
      Buona domenica.

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