lunedì 15 aprile 2019

La riscossa della cultura Pop, Richard Hamilton


Autore:   Richard Hamilton
(Londra, 1922 – Londra, 2011)

Titolo dell’opera: Che cosa esattamente rende le case moderne così diverse, così attraenti - 1956

Tecnica: Collage su carta

Dimensioni: 26 cm x 25 cm

Ubicazione attuale:  Kunsthalle, Tübingen





Considerata  da molti l’opera che da il via al movimento artistico Pop questo collage di Hamilton apre una nuova frontiera nel pensiero artistico del novecento.

Assemblando ritagli di giornale e di fotografie rappresenta il nuovo paradiso del consumo, una rinascita sociale dopo gli anni bui delle due guerre mondiali.

L’ambientazione stilizzata di un interno anni cinquanta mette in mostra tutte le novità ambite da una società alla ricerca del piacere e delle comodità.

I padroni di casa sono l’emblema della ricerca della perfezione fisica, il culturista mette in mostra il proprio corpo mentre un enorme lecca-lecca viene posizionato strategicamente come provocazione e sottolineando le libertà dei costumi.

Anche la giovane donna seminuda sul divano in atteggiamento disinibito traccia un percorso che porterebbe ad una libertà sessuale.

Molti i riferimenti alla modernità, dal cinema che appare dietro la finestra all’avvento rivoluzionario della televisione, il prosciutto in scatola, un tappeto “psichedelico”, un quadro che mostra una striscia a fumetti che probabilmente ispirerà Roy Lichtenstein.
Il paralume con il marchio della Ford che permette alle masse di muoversi con l’avvento dell’auto alla portata di tutti.

La donna in alto a sinistra, fuori prospettiva, mette in mostra la novità degli elettrodomestici che semplificano la vita.

La scena è sovrastata dall’immagine della luna che simboleggia la possibilità di ottenere ciò che si vuole in un mondo che sembra aver raggiunto l’apice della felicità.

Un critico del tempo disse che questo dipinto raffigurava i nuovi Adamo ed Eva nel nuovo paradiso terrestre, il tempo, forse, ci ha detto che anche in questo caso il sogno non è durato in eterno.

2 commenti:

  1. Di certo "desiderare la Luna" era un ambizioso ma realistico obiettivo in quel periodo visto che, leggo su Wikipedia, "Il programma Luna, partito nel 1959 con la sonda Luna 2, inviò il primo veicolo riuscito ad impattare con il satellite". Davvero un periodo in cui, per tanti motivi, si può credere di poter ottenere tutto ciò che si vuole.
    Non è un genere di immagini che amo ma sicuramente è ben rappresentativa!
    Ciao Romualdo, buona giornata! :-)

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    Risposte
    1. Ciao Anna, l'opera racconta la visione e il desiderio di quegli anni, e lo fa con una tecnica, il collage, che seppur nata molti anni prima dava la possibilità di coniugare fotografia, pittura e "pezzi" di rotocalchi.
      Per quanto riguarda l'aspetto visivo sono d'accordo con te, manca l'armonia che troviamo in altre opere di carattere pittorico, ma riesce è comunque un documento che illustra il pensiero contemporaneo e che ha influenzato l'arte negli anni successivi.
      Grazie, buona giornata.

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