sabato 23 marzo 2019

Punto d'incontro tra passato e futuro, G. C. Argan ed il cubismo.


«Fedele al principio della” regola che corregge l'emozione”, la pittura di Braque è la più rigorosa rielaborazione e messa a punto dei mezzi espressivi della pittura tradizionale; una nuova poetica raggiunta attraverso il progressivo affinarsi del mestiere pittorico; un artigianato di altissima elezione, infine, tutto affidato all'alchimia dei colori e delle forme».

«Il suo atteggiamento [riferito a Picasso] è a priori rivoluzionario, estremista ... sa di avere in mano uno strumento terribile, il disegno, che disintegra l'oggetto e restituisce la forma nuda della coscienza; e non della coscienza in astratto, ma della coscienza in quell'attimo in cui disintegra e distrugge l'oggetto»

E riguardo al cubismo nel suo insieme Argan sottolinea: «Il suo assunto è rivoluzionario, ma non eversivo: respinge il principio dell’imitazione e nega il valore e l’autorità della natura come realtà rivelata, ma proprio perciò esalta la creatività dell’arte e indaga e valorizza tutti i processi attraverso i quali nel corso della storia questa creatività si è realizzata: linea, forma, colore, ecc

Il noto storico Giulio Carlo Argan continua cosi: «non è l’antico che serve da guida all’arte moderna, ma l’arte moderna che costituisce l’esperienza formale senza la quale non è possibile intendere, o rendere attuale nella coscienza o porre come un problema, l’arte antica».

Argan dunque riversa sul “cubismo” una responsabilità ed un’importanza infinite, ne fa la chiave per comprendere l’arte antica e lo promuove a fondamento per quella futura.

Ma è difficile pensare che solo Picasso e Braque possano essere annoverati tra i padri di questo “pensiero artistico” Cezanne prima e Griss poi sono un altro punto di contatto, il primo come vero pioniere del cubismo, il secondo come il “continuatore”, l’appendice futura di un’espressione cubista nella sua purezza nonostante i mutamenti dell’avvenuta modernità.

(nell'immagine: George Braque - Case a L'Estaque, 1908. Olio su tela. Rupf Foundation, Berna)

5 commenti:

  1. Caro Romualdo, sono passato per un caro saluto.
    Ciao e buona ​giornata con un sole da primavera, con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

    RispondiElimina
  2. Se un artista non è anche artigiano manca qualcosa.
    Un saluto di buona settimana! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Anna, è un discorso complesso, sono d'accordo con te che senza una buona "base manuale" l'artista non può essere tale, ma se si parla di arte non va trascurata l'idea anzi, è quest'ultima che distingue il talento dal genio.
      Il confine è labile, infatti definire o meno artista qualcuno è come ribadire con certezza cosa sia arte.
      Grazie, ci offri sempre spunti interessanti.
      Buona serata.

      Elimina
    2. Difatti penso che manchi qualcosa anche quando c'è carenza di idee. ;-)

      Elimina

Se vi va di lasciare un commento siete i benvenuti, i commenti contenenti link esterni non verranno pubblicati.
I commenti anonimi sono impersonali, conoscere il nome di chi lascia il proprio pensiero facilita il confronto, grazie.