Autore: Odilon Redon
(Bordeaux, 1840 – Paris,
1916)
Titolo
dell’opera: Cellule dorèe - 1892
Tecnica: Olio su carta
Dimensioni:
30,1 cm x 24,7cm
Ubicazione attuale: British Museum, London
Tipico di Redon anche questo dipinto lascia molti spazi
interpretativi, le forme ed i colori si prestano a letture multiple, la
profondità espressiva e l’intima essenza dell’insieme rende l’opera di grande
impatto spirituale.
Il piccolo formato, l’intensità del blu e lo sfondo quasi
interamente dorato fa pensare ad una riproduzione carica di misticismo, quasi
ad un’icona.
L’aspetto ultraterreno prende il sopravvento, il tema legato
ad una concezione religiosa lo è altrettanto ma è difficile orientarsi con
facilità, il profilo femminile può rimandare alla Vergine Maria ma l’atmosfera
creata dal gioco di luci fa pensare al buddismo o al misticismo indiano.
Tra le molteplici “visioni” molto interessante quella che
sottolinea l’essere visionario insito nell’artista in quanto tale, l’artista
vede ciò che non si può vedere con gli occhi di un comune osservatore, tale
“veggente” è rappresentato in questo quadro che ne sottolinea l’aspetto
solitario, chi vede oltre viaggia da solo in una dimensione dove tutto è
impalpabile, una ricerca interiore che sfocia nell’astrazione dei sentimenti.
Trovo quello di Odilon Redon un mondo esteticamente "poetico" ed ho sempre pensato che lo sia ancora prima di guardarlo, già solo a sentirne il nome! 😊
RispondiEliminaCiao Anna, il nome di Redon rimanda alla poesia, ad un mondo dove la profondità spirituale raggiunge livelli altissimi.
EliminaLe tue parole confermano questo pensiero, difficile non entrare in una dimensione lieve ed intensa quando si pensa alla sua concezione artistica.
Buona serata, a presto.