venerdì 15 dicembre 2017

La velocità del progresso e la proiezione nel pensiero futuro, William Turner.


Autore:   William Turner
(Londra, 1775 - Londra, 1851)
Titolo dell’opera: Pioggia, vapore e velocità – 1844
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni: 91 cm x 122 cm
Ubicazione attuale:  National Gallery, Londra.



Per comprendere a fondo questo dipinto, in particolare il soggetto, dobbiamo partire dal contesto storico. Siamo alla metà del diciottesimo secolo dove prevalgono soggetti religiosi, scene mitologiche o patriottiche, ritratti della nobiltà o del clero fino al paesaggio puro, realisticamente percepibile.
In quest’opera non vi è nulla di tutto questo, il protagonista del dipinto è il treno, un convoglio trainato da una locomotiva.
Il quadro provoca aspre critiche legate sia al modo in cui Turner ha realizzato il quadro ma soprattutto per il soggetto ritratto.
La locomotiva nasce meno di vent’anni prima ed è l’emblema di un progresso inarrestabile, il simbolo di un’industrializzazione che avanza a grandi falcate.
All’epoca è opinione diffusa che il treno sia qualcosa di pericoloso, viaggiare con questo mezzo portava a gravi malattie al cervello, chi scendeva dal treno aveva delle allucinazioni perché “aveva visto troppe cose troppo rapidamente” e se il viaggio era troppo lungo i danni fisici avrebbero portato a menomazioni permanenti.
Quasi scontata la reazione negativa davanti alla celebrazione di un soggetto simbolo del “male”, fisico e psicologico.
Turner vuole, al contrario, celebrare il “futuro” e inserisce la macchina a vapore in un paesaggio dove la città si fonde con la campagna, il treno, l’uomo e la natura sono un tutt’uno, si corre verso un avvenire migliore.
Al di la delle critiche del momento quest’opera farà da apripista ad un tematica cara agli impressionisti francesi che faranno del treno e delle stazioni un’attrazione artistica e naturalmente positiva. Infatti mentre a Londra la diffidenza del pubblico stenta a sciogliersi a Parigi il “pensiero” di Turner viene assorbito velocemente grazie a pittori come Pizarro e Monet che durante una visita nella capitale britannica vedono il quadro e portano immediatamente in Francia l’idea iconografica di Turner.

4 commenti:

  1. Cara Romualdo, un quadro molto interessante!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, un'opera che sembra "sfuggire" all'occhio ma che racconta una visione al di fuori del suo tempo.
      Un abbraccio a te carissimo, buona serata.

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  2. Mi sorprende moltissimo questa sua opera se la paragono a tutte le altre! Mi sembra qualcosa che rasenta l’astratto. Turner è un grande genio!

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    1. Ciao Marina, un'opera "matura", dove Turner sembra "mescolarsi" con le nebbie, il pensiero, qui volutamente celebrativo, sembra nascondere malinconici turbamenti all'apparenza estranei nella sua pittura giovanile.
      L'astrattismo ipotetico, come tu sottolinei, sembra scaturire da uno stato d'animo particolarmente complesso.
      D'accordo con te riguardo alla "genialità", Turner era proiettato nel futuro più di quanto sembri a prima vista.
      Buona giornata, a presto.

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