mercoledì 30 agosto 2017

Il centro gravitazionale, Giovanni Segantini.


Autore:   Giovanni Segantini
(Arco di Trento, 1858 - Monte Schafberg, 1899)
 
Titolo dell’opera: Le due madri – 1889
 
Tecnica: Olio su tela
 
Dimensioni: 157 cm x 280 cm
 
Ubicazione attuale:  Galleria d’arte moderna, Milano.





La maternità come unico vero simbolo, essenza dell’essere umano, come parte fondamentale nella costruzione della vita nel senso più assoluto. Considerazione all’apparenza ovvia ma che Segantini trasforma nel centro gravitazionale dell’esistenza, inizio e fine di tutto.

La perdita della madre a soli sette anni influisce irrimediabilmente sulla percezione che il pittore ha della maternità, un legame affettivo, artistico e spirituale che non lo abbandonerà mai.

Nonostante il deciso rifiuto delle regole religiose imposte dalla Chiesa cattolica (l’artista non sposò mai l’amore della sua vita che gli diede quattro figli) ha sempre dato un’interpretazione cristiana al rapporto umano.

Quest’opera va al di la della rappresentazione del legame tra la madre e i figli, l’accostamento e l’annullamento delle differenze tra la madre “umana” e quella “animale” mostrano l’essenza naturale dell’evento.

Entrambe le madri sono raffigurate nell’istante in cui “dimenticano”, momentaneamente, il piccolo, a significare che il ciclo vitale continua, si svolge anche a loro insaputa, le due madri distolgono lo sguardo dai figli solamente per riprendere le forze, l’animale per nutrirsi, la donna per riposarsi.

La lanterna crea una condizione di luce che da al dipinto un’ulteriore senso di intimità, illumina il centro della scena lasciando in ombra le zone remote della stalla, la lampada illumina il vitellino, il bambino in fasce, il viso della donna addormentata e le mammelle della mucca, quest'ultimo forse il simbolo più forte di questa rappresentazione.

4 commenti:

  1. Bellissimo il soggetto e soprattutto la distribuzione della luce che esprime proprio quanto hai ben spiegato! Ciao, buon fine settimana!

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    1. Ciao Marina, l'insieme mi ha colpito per l'estrema sensazione di serenità, quando si parla di poesia nella pittura penso che questo sia un meraviglioso esempio.
      Grazie, buon fine settimana.

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  2. Adoro Segantini, un mago della luce, un poeta delle montange.

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    1. Buonasera Alligatore, benvenuto.
      Le tue definizioni descrivono perfettamente l'essenza di questo grande, e forse sottovalutato, artista.
      Infatti la sapiente "costruzione" della luce e la poetica intima dell'essere umano sembrano scaturire dal suo vivere da "montanaro". Le montagne lo hanno ispirato con il loro silenzio carico di saggezza e semplicità.
      Grazie, buona serata.

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