Autore: James Abbot McNeill Whistler
(Lovel, Massachusetts, 1834 - Londra, 1903)
Titolo
dell’opera: Notturno in nero e oro: il razzo cadente – 1875
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
60,3 cm x 46,6 cm
Ubicazione attuale: Detroit Institute of Art, Detroit.
Il critico d’arte John
Ruskin nel suo articolo recensiva cosi il dipinto alla prima apparizione alla
mostra della Galleria Grosvernon: “… è
una vergogna chiedere duecento ghinee per aver rovesciato un barattolo di
pittura in faccia al pubblico … un lavoro che si fa in poche ore”.
La risposta del
pittore non si fa attendere, al processo per diffamazione intentato dallo
stesso Whistler replica “ … ne butto giù
uno (un Notturno) in due giorni, uno per farlo e l’altro per finirlo ma la
cifra richiesta non è per il tempo dell’esecuzione ma per le conoscenze
necessarie che ho acquisito nel lavoro di una vita”.
Difficile esprimere
le infinite e contrastanti sensazioni trasmesse dal dipinto, tutto è relativo,
non c’è niente di definitivo la scena fluttua costantemente e lascia
all’osservatore il compito di ricostruirne la forma catturando i colori.
In primo piano sono
le forme spettrali degli spettatori di questo spettacolo pirotecnico (il titolo
indica il percorso verso la comprensione) e l’unico particolare parzialmente
riconoscibile è la riva di un lago.
La ricostruzione
viene facilitata dalla conoscenza che si ha del luogo ma la difficoltà nel
decifrare i particolari fa di quest’opera un esempio fondamentale per la
pittura astratta.
La massa scura a
sinistra rappresenta un grande albero ma tutto resta sospeso quasi impalpabile.
I vortici di
colore, le sfumature più o meno nette creano un’atmosfera sospesa tra la magia
dei fuochi e l’attesa dell’evento, mentre le piccole “stelle cadenti” prodotte
dall’esplosione artificiale ammantano la notte di estremo fascino e
romanticismo.
L'ho trovato raffinatissimo d'impatto, in meno di un secondo, ancor prima di provare a capirlo.
RispondiEliminaPoi l'acqua e le luci e delle figure-fantasmi in riva al lago e... e... alla fine ho visto un vascello in fiamme! La macchia scura tra gli sbuffi infuocati sul pelo dell'acqua è il corpo panciuto della nave e poco più su ci sono anche dei puntini luminosi messi in riga orizzontalmente, come fossero le vele brucianti avvolte sui rami (non conosco il termine tecnico) dell'albero della nave... Lo vedi anche tu o mi godo il mio delirio visivo in solitudine? :-D
Ciao Anna, bellissima la tua interpretazione, l'immagine, che dovrebbe rappresentare una chiesa (dalle informazioni date dallo stesso pittore) si presta alla tua descrizione che apre ad un'interessante racconto, infatti il vascello in fiamme sembra entrare in porto per chiedere un ultimo aiuto, ma se fosse troppo tardi?
EliminaIl tuo delirio visivo diventa cosi anche il nostro.
Grazie, buona serata.