Autore: James Turrell
(Los Angeles, 1943)
Titolo dell’opera: The ligth inside, 1999
Tecnica: installazione permanente
Ubicazione attuale: Museum of Fine Arts, Houston
Qual è il motivo
che scatena l’attrazione dello spettatore davanti alle opere di Turrell è
impossibile da spiegare anche se si può provare a leggerne le sfumature.
Tralasciamo per un
istante l’installazione “materiale” ed entriamo nella dimensione percettiva,
l’attrazione è una reazione psicologica, è la nostra percezione, al di là della
reazione visiva, dello spazio immaginario che ci cattura.
Ci sono particolari
della vita dell’artista che non vanno assolutamente ignorati, in questo
frangente va sottolineata la laurea in psicologia acquisita negli anni
sessanta, benché Turrell non abbia dato continuità agli studi della psiche
queste conoscenze sono alla base delle sue opere.
Inoltre l’artista
californiano ha seguito corsi scientifici (dalla matematica all’astronomia) che
completano il "quadro", la percezione umana abbinata all’elaborazione scientifica
permette di affrontare questo “mondo” sapendo come muoversi, evitando di andare
per tentativi.
Immersi in questo
“ambiente” tendiamo ad abbandonare ogni remora e a lasciarci condurre in
profondità, lo schema luminoso e, soprattutto, il colore blu, mettono in atto
una forza gravitazionale che il cervello umano non solo fatica a contrastare ma ne subisce il faccino, ne viene letteralmente attratto.
La spiritualità del
blu è il traino emozionale, in quest’opera l’attrazione viene incanalata dal
corridoio stretto e lungo (non importa la dimensione reale, è la percezione del
“tunnel” che conta) dove alla fine una porta ingrandita, e resa irresistibile dai tubi luminosi, ci regala il sogno della dimensione “altra”.
Questo altro non è
che un viaggio all’interno di noi stessi, dei nostri desideri, delle nostre
paure, in fondo al percorso creato da Turrell c’è quello che desideriamo e al contempo temiamo, prende vita quello che fondamentalmente è il magnete che ci attira e respinge quotidianamente: l’incognita del futuro.
Cavolo che strepitoso artista. Lo conoscevo solo di nome e grazie al tuo post ho approfondito la sua conoscenza. Studioso di psicologia, matematica, fisica, studioso del campo visivo e per via del padre conoscitore dell'ingegneria nautica. La sua scelta l'appoggio in pieno altroché!
RispondiEliminaLa luce può essere studiata e controllata, può essere addirittura modellata... trovo tutto ciò straordinario. Grazie Romualdo, buona Domenica!
Ciao Pia, evidentemente hai approfondito l'artista e questo mi fa immensamente piacere, creare interesse è l'obbiettivo dei miei post.
EliminaLa luce è la materia prima indispensabile per creare sogni ed emozioni ed è la via per conoscere sé stessi e ciò che ci circonda, sia esso visibile o meno.
Grazie a te, buona giornata.