sabato 17 aprile 2021

Medusa e il senso di giustizia.

Il mito di Medusa è, fra i tanti episodi della mitologia classica, una fonte inesauribile di spunti e “visioni” letterarie, pittoriche, poetiche, insomma ha da sempre affascinato gli artisti di ogni epoca.

Ma a rendere più “ammaliante” questo personaggio sono le interpretazioni che si sono susseguite nel tempo, dalle raffigurazioni “primitive” alle reinterpretazioni del terzo millennio.

Il "mostro" che tutti abbiamo conosciuto venne sconfitto da Perseo che dopo averla decapitata ha utilizzato la testa come potente arma difensiva e offensiva.

La rappresentazione di Medusa ha subito molte modifiche nell’immaginario collettivo, da figure alate con lingue abnormi e zanne suine fino a donne di rara bellezza, unico particolare che non ha mai mutato “forma” è la massa di capelli formata da un intricato “nido” di serpenti.

La storia dell’arte inevitabilmente risponde ai dettami e alla sensibilità del suo tempo, da mostruosità terrificante e senz’anima si è trasformata in vittima suo malgrado.

Medusa infatti è una delle tre sorelle conosciute come Gorgoni, l’unica mortale, fanciulla di estrema grazia e bellezza tanto da far cadere su di sé l’attenzione del dio di turno, in questo caso Poseidone.

Le brame del dio del mare giungono a conclusione quando Poseidone riesce finalmente a possedere la fanciulla, considerando la “fama” del dio, molto simile a quella del fratello Zeus, i dubbi che sia stato un incontro consensuale sono molti, l’atto carnale fu consumato in un tempio dedicato ad Atena cosa che alla dea non fece molto piacere (alcune fonti raccontano che Atena fu parecchio infastidita dal fatto che la stessa Medusa avesse osato paragonarsi a lei in quanto a bellezza) in ogni caso è proprio Atena che trasforma Medusa in quella che tutti conosciamo.

Il racconto che ci svela il motivo che ha tramutato la Gorgone in mostro è sufficiente per scaricare ogni responsabilità dalla stessa fanciulla, allo stesso tempo sarebbe altrettanto sufficiente per fare luce sui veri responsabili, Poseidone in quanto maschio, senza remora alcuna, dove l’istinto prende il sopravvento sulla ragione, e Atena in quanto femmina e imbevuta del veleno della gelosia e dell’invidia.

Nell’arte abbiamo molte “letture” che ci mostrano la sensibilità dell’artista nel dare un volto alla donna, ognuno ne racconta un punto di vista differente, ma fondamentalmente Medusa ottiene giustizia in quanto vittima.

Pensando a Medusa non possiamo non andare allo scudo di Caravaggio (nell'immagine in alto) dove si nota il terrore negli occhi della donna appena uccisa.

Enigmatico il ritratto di Von Stuck (la seconda immagine) dove gli occhi che tramutano chiunque la guardi in statue di pietra sembrano “bloccati” proprio in quell’istante.

Decisamente più malinconico è il volto raffigurato da Bocklin (a seguire) Medusa sembra persa nei suoi pensieri e conscia del suo destino si lascia catturare da un’impietosa desolazione.

Assolutamente “terrificante” la scena di Rubens, la resta divisa dal corpo giace su un tavolo, gli occhi della donna raccontano gli ultimi attimi di orrore mentre i serpenti si accingono a lasciare il “nido” dov’erano destinati.

Molte altre sono le versioni che ci mostrano la Gorgone, ognuna con la propria peculiarità , fino ad una versione apparsa nel 2020 che cerca di ribaltare il concetto “maschilista” ma che, come succede spesso in questi casi peggiora le cose.

L’ultimo atto, in ordine di tempo, della rappresentazione di Medusa, ci mostra la fanciulla che stringe fra le dita i capelli di Perseo (che ha le fattezze dell’autore della scultura, Luciano Garbati) e di conseguenza la testa mozzata, ma mentre nelle altre opere l’artista si accingeva, secondo un suo punto di visione, a raccontare la vicenda, in questo caso ci si accinge a mettere in scena un qualcosa che non raggiunge l’obbiettivo.

Se proprio si voleva rappresentare un atto di giustizia (sempre che si possa definire tale una decapitazione) al posto di Perseo dovevano esserci Poseidone o Atena, i veri responsabili della vicenda.

Una lezione artistica e culturale viene (secondo me) da una scultura di Laurent-Honoré Marqueste, Perseo nell’atto di uccidere Medusa, nel particolare possiamo notare l’espressione della donna, in questa scena c’è tutta la violenza che ha dovuto subire, quella di Perseo ma soprattutto quella fisica e psicologica di Poseidone, nel 1879 lo scultore francese ha saputo dare un immagine “moderna” e definitiva cosa che la scultura di Garbati non è riuscita minimamente a trasmettere.


Pieter Paul Rubens - Medusa 1617-18

Vasily Alexandrovich Kotarbinsky, Medusa, 1903



Luciano Garbati, Medusa con la testa di Perseo, 2020



Laurent-Honoré Marqueste - Perseo uccide Medusa, 1876 (part.)

9 commenti:

  1. In effetti una medusa con la testa tagliata di Poseidone sarebbe proprio stata un'interessante cambio di prospettiva. Con la testa di Perseo è un "quasi goal"

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    1. Ciao Alberto, quasi un autogol, un tentativo maldestro di "sistemare" qualcosa che non ne ha bisogno in quanto simbolo delle miserie umane.
      Grazie, buona giornata.

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  2. Medusa di Caravaggio mi ha sempre impressionato negativamente e non so se sia perché è Caravaggio ha mettermi ansia (come detto da me) oppure l'intensità della rappresentazione sullo scudo.
    Invece, tra le opere da te indicate e che non conoscevo sicuramente la scultura dell'artista francese Marqueste è la più incisiva ed eloquente.

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    1. Ciao Mariella
      Caravaggio è prigioniero di una visione distorta, il mito dell’artista maledetto (i motivi per giungere a questo non sono del tutto frutto di fantasia, anzi) ha preso il sopravvento nell’immaginario collettivo, nel corso dell’ultimo secolo (non va dimenticato che Caravaggio fino all’inizio del secolo scorso era praticamente sconosciuto) la sua pittura ha subito la il fascino romanzato della vita privata, penso che nemmeno Roberto Longhi, che gli ha ridato la vita, avrebbe mai immaginato che il Merisi sarebbe stato riconosciuto si per la rivoluzione artistica che mise in atto ma anche e soprattutto per l’aspetto “umano” che lo ha reso celebre ma che al contempo ne ha “inquinato” l’essenza.
      Per questo motivo, e per le indubbie qualità di Caravaggio (questo è innegabile) lo scudo è assolutamente “ipnotico”, trasmette le infinite sensazioni di chi si mette di fronte al mito di Medusa, sia letterario che artistico.
      Altri ne hanno tracciato dei profili molto interessanti, ognuno con una visione personalissima, l’opera di Marqueste, che richiama la scultura classica, ha il pregio di raccontare la verità senza cercare scorciatoie approssimative.
      Grazie per il tuo pensiero, buona serata.

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  3. *a mettermi ansia (Capra,Capra,capra)😁

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    1. 😄 Fossero questi i problemi, il concetto era chiaro, la svista (ammetto che non l'avevo notata, ero più interessato al contenuto) ci sta.
      Considerato chi ha dato vita alla triplice "capra" ho dell'animale una stima molto alta.

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    2. Idem. Sulla stima per l'animale😁

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  4. A me la Medusa di Caravaggio è sempre piaciuta.
    Ma io sono uno dei tanti affascianti dal mito della Gorgone.
    Non mi soffermo tanto sulle opere ..qualcuna la conoscevo già.
    Molto bella la scultura di Honore’ Marqueste.
    Non la conoscevo.
    Orribile quella di Garbati.
    Non ho capito il senso di giustizia che ci trovi...la Gorgone fa sempre una brutta fine ..e non è mai risarcita del torto che ha subito...non ho capito?
    Non so se li consideri arte minore ..il Cinema ,il Fumetto e la Musica comunque anche lì la Gorgone ha trovato terreno fertile con il suo indiscutibile fascino.
    Ma non sto a sottolinearti le opere in questione ...non vorrei andar fuori tema.
    Buona serata.

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    1. Buonasera Max, il mito di Medusa in quanto tale non necessita di alcuna giustizia, l'appiglio l'ho "preso" dalla scultura di Garbati che ha voluto risarcirla dove non ve ne era alcun motivo.
      Penso, al contrario, che partendo da quest'opera si potesse guardare a Medusa con il filtro delle interpretazioni "artistiche", un angolo visivo differente per provare a costruire una percezione "altra" sia della mitologia che della pittura e scultura.
      Penso che il cinema, la musica e il fumetto siano forme d'arte dello stesso “livello” della pittura, della letteratura, del teatro, della fotografia, della poesia ecc., l'arte non è maggiore o minore, è arte.
      Mi è più difficile parlare dei fumetti in quanto non ho le conoscenze per farlo, ho solo pensato a questo post partendo da una notizia e sviluppandola in modo personale, partendo da basi che conosco e sviluppandole cercando un percorso lineare, si potrebbero fare infinite deviazioni ma questo ci porterebbe su un altro binario.
      Buona serata.

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