domenica 27 dicembre 2020

Perché?

Spero di non essere frainteso ma c’è una cosa che mi lascia particolarmente perplesso: faccio fatica a comprendere come un pittore come Van Gogh susciti tanto interesse e ammirazione anche in chi non è appassionato d’arte.

Con questo non voglio sminuire l’artista olandese anzi, sono convinto che si tratti di uno dei più “alti” livelli raggiunti dalla pittura nel novecento e non solo.


Vincent Van Gogh – Notte stellata, 1889 - Olio su tela, cm. 73,7 x 92,1 - Museum of Modern Art (MoMA) New York


Normalmente chi non è un amante dell’arte tende ad appassionarsi a dipinti esteticamente gradevoli dove l’equilibrio dei colori e delle forme crea un’armonia capace di trasmettere un benefico senso di serenità, oppure dove la tecnica eccelsa trasmette emozioni che l’osservatore sente proprie (un esempio il “Bacio” di Hyez).

Un placido e rassicurante senso estetico non è certamente il bagaglio principale delle opere di Van Gogh, se ignoriamo la “profondità” concettuale è difficile considerare semplicemente belle le sue opere.

E’ innegabile che le “mode” influiscono e non poco ( la “Monna Lisa” ne è l’esempio più lampante,  ma lo stesso discorso potrebbe valere per Klimt anche se si limita prevalentemente ad un solo dipinto) e spesso convogliano, più o meno consciamente, i gusti della gente.

Le opere di Van Gogh sono qualcosa di più grande dell’essere semplici quadri, sono la testimonianza di un percorso di vita, sono lo specchio dell’anima, sono il buco nero che “divora” tutto ciò che ci è più caro. Spesso sono considerate semplici decorazioni, oggetti che completano l’arredamento, è questo che mi lascia perplesso, cosa c’è di “decorativo” nelle opere del grande Vincent?

Il fatto che siano cosi amati, cosi ricercati, mi fa molto piacere, significa che lo sguardo va oltre l'esteriorità, ma in un’epoca dove prevale l’estetica a scapito dell’approfondimento tutto ciò mi disorienta.

“Notte stellata” per molti è semplicemente bello ma quanti si fermano a chiedere e a chiedersi cosa siano quelle “onde” spiraleggianti”, cosa rappresentano gli incandescenti globi che tutti noi interpretiamo come semplici stelle.

La “forma” scura che dal basso striscia verso il cielo viene semplicemente considerata un albero, il paesaggio illuminato dalla luna appare placidamente e serenamente addormentato … appare appunto.

Il male oscuro che si insinua nel cuore e nella mente di Van Gogh è il protagonista del dipinto, l’incubo interiore esce e al contempo penetra la tela, difficile considerare quest’opera solo esteticamente bella.

Se confrontiamo i ritratti, i paesaggi, i fiori, di Van Gogh con altre opere con gli stessi soggetti ci accorgiamo che la bellezza “esteriore” è più evidente in altri quadri.

Ci tengo a sottolineare il termine “esteriore” perché l’apparire da sempre domina sull’essere, a maggior ragione negli anni duemila dove apparire è fondamentale, quasi l’unica cosa che conta veramente.

Il mio ragionamento, che sa di presunzione, parte proprio da questo dato di fatto, l’aspetto esteriore cancella ogni altra peculiarità, nell’epoca dei selfie “ritoccati” quello che siamo dentro non interessa a nessuno.

Da qui nasce la mia perplessità riguardo al successo di Van Gogh, naturalmente ho chiesto in giro “perché vi piacciono le opere del pittore olandese considerando che l’arte in generale non vi interessa”? La risposta è: “perché sono belle”.

Non voglio affermare che le risposte ricevute non siano veritiere, ma, proprio perché dicono la verità continuo a non capire …


4 commenti:

  1. Non so cosa dirti: a me le sue opere non hanno MAI rimandato inquietudine, non hanno MAI restituito quel bagaglio cupo che citi, anzi.
    Sono spesso colori molto accesi e vitali, gialli e blu elettrici; e quando non sono colori accesi, si tratta di tonalità neutre.
    Sicuramente ha uno stile tra il sinuoso e il "cartoonesco", molto piacevole, nuovo.
    Bello, per i profani.

    Moz-

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    1. Ciao Moz, tu profano non lo sei sicuramente, il tuo pensiero è molto interessante.
      Forse la ricerca della "profondità" di un dipinto ci impedisce di assaporare la "superficie", i punti di vista, come sempre accade, regalano intuizioni diverse, basta saperle cogliere.
      Grazie, buona serata.

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  2. Io non sono di certo un esperto di arte, ma so cosa mi piace o no.
    Van Gogh non è uno dei miei preferiti, ma si sente. Si sente forza, si sente movimento, si sente un qualcosa anche se non sempre si capisce cosa.
    E poi
    E poi ho visto la mostra di Padova e sono rimasto affascinato. Dal vero i suoi quadri hanno anche una dolcezza, una sensibilità che nei libri non ho mai colto.
    Me ne sono innamorato. Innamorato di un artista che avevo già visto in tutte le salse. Perché? Non lo so proprio, ma immagino che sia l'Arte

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    1. Tutti siamo esperti e tutti non lo siamo, dal suo commento noto una grande passione il che lo colloca tra chi vede l'arte con occhio attento, capisco che il mio quesito possa apparire provocatorio ma ho sempre pensato a Van Gogh come uno degli artisti più complessi, necessita di una particolare attenzione e dedizione, naturalmente la percezione personale va oltre ogni considerazione.
      Grazie della testimonianza appassionata, buona serata.

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