Si tratta di uno dei primi lavori di Amedeo Modigliani giunti fino a noi, la tela è dipinta su entrambi i lati (le ristrettezze economiche spingevano spesso i pittori ad utilizzare entrambe le facciate della tela).
La parte anteriore
del quadro ci propone “Busto di donna
nuda”, che evidenzia l’incontro con le opere di Toulouse-Lautrec,
l’interpretazione del soggetto ci riporta alle figure meste e trascurate del
pittore francese.
Il volto spigoloso,
il trucco pesante, l’aria di trasandata rassegnazione contrastano e al contempo
vengono messe in risalti dal rosso accesso del rossetto e dalle palpebre viola.
Le spalle cadenti e
il pallore del busto completano una scena che gli artisti parigini dell’epoca
avevano già raccontato, in particolare riferendosi alle “case d’amore” molto frequentate da molti uomini, artisti e
non.
Modì non aveva dato un titolo al dipinto e alla prima catalogazione venne nominato “Nudo di donna con cappello”, ma attente osservazioni hanno fatto notare che il presunto copricapo non era tale, sembra invece più verosimile un tentativo del pittore livornese di modificare lo sfondo, dal grigio azzurro dell’intero quadro ad un grigio e nero, cosa abbia fermato Modigliani non lo sappiamo.
Il lato posteriore
del quadro cambia completamente la visione del soggetto, il ritratto ha un
nome, si tratta di Maud Abrantès, la giovane donna che accompagnava Modigliani
nel 1907, definita da Paul Alexandre, il medico che sostenne artisticamente e
materialmente Modigliani nei primi difficili anni parigini, “Donna di estrema
eleganza”, buona disegnatrice che apprezzava particolarmente le discussioni di
letteratura, poesia e arte che si tenevano nei frequenti incontri tra gli
artisti emergenti dell’epoca.
Il ritratto però ci
racconta di una donna profondamente infelice, ferita, gli occhi si perdono lontano, ad emergere una sensazione di
malinconica sconfitta, di rassegnazione.
Un’idea possiamo
farcela ricostruendo un episodio che in fondo potrebbe svelarci la profonda
inquietudine del volto nel dipinto ma che potrebbe essere la stessa sensazione
provata dal pittore.
Nel 1908 Maud, in
attesa di un figlio, probabilmente dello stesso Modigliani, si imbarca su un
transatlantico diretto negli Stati Uniti, prima dell’arrivo in America manda un
breve messaggio a Paul Alexandre: “Domani arriviamo. Leggete ancora Mallarmé?
Non so dirvi quanto mi mancano le incantevoli serate che abbiamo trascorso
insieme, attorno al vostro caminetto. Che bel periodo!”.
Da quel momento di
Maude Abrantès non si seppe più nulla.
Il quadro (olio su
tela di cm. 80,6 x 50,1) è custodito all’università di Haifa all’interno del
Reuben and Edit Echt Museum.
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