sabato 7 marzo 2020

La consolazione dell'anima, William Adolphe Bouguereau


Autore:   William Adolphe Bouguereau
(La Rochelle, 1825 – La Rochelle, 1905)

Titolo dell’opera: The Virgin of Consolation – 1875

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 204 cm x 147 cm

Ubicazione attuale:  Musée des beaux Arts, Strasburgo






Bouguereau realizza quest’opera dopo la morte del figlio George e in seguito alla scomparsa della moglie Nelly.

Racconta il proprio dolore con due dipinti, questa Venere consolatrice e una successiva Pietà.

L’immagine di questo quadro è di una potenza esplosiva, la vergine assisa in trono sul cui grembo si adagia, affranta, una giovane donna in lutto, ai piedi il corpo senza vita di un bambino.

Ma la Madonna non appare come un’entità consolatrice, è immobile quasi in trance e rivolge lo sguardo altrove, oltre la nostra comprensione, va alla ricerca delle forze universali convogliandole sulla giovane donna, la Vergine è un tramite, non la soluzione.

Abituati alla rappresentazione di Maria come madre di tutti noi che si prodiga per i suoi figli, siamo spiazzati da questa immagine che riporta alla visione di un antico Dio che nulla può, o vuole, riguardo al corpo e che si concentra sul recupero dell’anima, la giovane madre disperata vuole riavere la vita del figlio mentre la Vergine sembra intensamente orientata verso un aspetto spirituale.

Bouguerau dunque si pone, e ci pone, la domanda cruciale che viene messa in evidenza nel rapporto tra l’uomo e il divino: “Perché Dio lascia che la sofferenza, il dolore, si accaniscano contro i suoi fedeli senza intervenire?

Perché lascia che la donna sprofondi nel dolore per la scomparsa del proprio bambino quando, dall’alto della sua potenza, potrebbe tranquillamente rimediare?
Domandi epocali naturalmente senza risposta, ma non è questo che l’osservatore vuole sapere, chi guarda il dipinto è spinto a interpretarne le infinite sfumature.

Tutto risulta freddo, oltre alla presenza immobile della Vergine è lo schema compositivo che rende la scena glaciale, i toni cromatici (che accompagnano la simbologia mariana e riporta la tela verso un’epoca artistica antica) e la prevalenza delle linee orizzontali e verticali che eliminano ogni “ondulazione” umana.

Assolutamente umani sono la giovane mamma e il bambino mentre il viso di Maria è forse il vero enigma del dipinto, un volto giovanile ma che nell’espressione non ha più nulla di giovane, una presenza divina che non può essere accostata all’essere irrimediabilmente mortale.

4 commenti:

  1. Caro Romualdo, lo sai non conoscevo l'esistenza di questa grande opera.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, quante opere ci sono sconosciute, il piacere di scoprirle è unico.
      Grazie, un abbraccio a te, felice giornata.

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  2. Molto interessante la tua spiegazione sull'opera.
    William Adolphe Bouguereau non lo conosco benissimo, però bisogna riconoscere la sua bravura. Sembra tutto perfetto in ogni dettaglio. Un perfezionista della bellezza, leggermente raffaelliano da ciò che ho letto in giro. Ma le sue opere più famose sono molto lontane da questa, secondo me. Ciao e grazie Romualdo.

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    1. Ciao Pia, pittore dalla tecnica eccelsa è famoso, come dici tu, per altre opere, in particolare sono i ritratti che lo hanno innalzato ai vertici della pittura del suo tempo.
      Mentre con i ritratti emergeva, oltre alla tecnica, la poetica dolcezza dei protagonisti, in quest’opera, meno conosciuta, affiora una ricerca simbolica molto interessante, dipinti come questo spingono l’osservatore a “ragionare”, ad andare in profondità, a confrontarsi con il dipinto stesso e con i più o meno celati simboli.
      I suoi quadri più celebri sono improntati sulla bellezza estetica, è innegabile che, come già mostrato in altri post dedicati all’artista, quando ci si trova di fronte a queste tele si ha una sensazione di piacevole serenità.
      Grazie carissima, buona serata.

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