Autore: William Adolphe Bouguereau
(La Rochelle, 1825 – La Rochelle,
1905)
Titolo
dell’opera: The Virgin of Consolation – 1875
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
204 cm x 147 cm
Ubicazione attuale: Musée des beaux Arts, Strasburgo
Bouguereau realizza
quest’opera dopo la morte del figlio George e in seguito alla scomparsa della
moglie Nelly.
Racconta il proprio
dolore con due dipinti, questa Venere
consolatrice e una successiva Pietà.
L’immagine di
questo quadro è di una potenza esplosiva, la vergine assisa in trono sul cui grembo
si adagia, affranta, una giovane donna in lutto, ai piedi il corpo senza vita
di un bambino.
Ma la Madonna non
appare come un’entità consolatrice, è immobile quasi in trance e rivolge lo
sguardo altrove, oltre la nostra comprensione, va alla ricerca delle forze
universali convogliandole sulla giovane donna, la Vergine è un tramite, non la
soluzione.
Abituati alla
rappresentazione di Maria come madre di tutti noi che si prodiga per i suoi
figli, siamo spiazzati da questa immagine che riporta alla visione di un antico
Dio che nulla può, o vuole, riguardo al corpo e che si concentra sul recupero
dell’anima, la giovane madre disperata vuole riavere la vita del figlio mentre
la Vergine sembra intensamente orientata verso un aspetto spirituale.
Bouguerau dunque si
pone, e ci pone, la domanda cruciale che viene messa in evidenza nel rapporto
tra l’uomo e il divino: “Perché Dio lascia che la sofferenza, il dolore, si
accaniscano contro i suoi fedeli senza intervenire?
Perché lascia che
la donna sprofondi nel dolore per la scomparsa del proprio bambino quando, dall’alto
della sua potenza, potrebbe tranquillamente rimediare?
Domandi epocali
naturalmente senza risposta, ma non è questo che l’osservatore vuole sapere,
chi guarda il dipinto è spinto a interpretarne le infinite sfumature.
Tutto risulta
freddo, oltre alla presenza immobile della Vergine è lo schema compositivo che
rende la scena glaciale, i toni cromatici (che accompagnano la simbologia
mariana e riporta la tela verso un’epoca artistica antica) e la prevalenza
delle linee orizzontali e verticali che eliminano ogni “ondulazione” umana.
Assolutamente umani
sono la giovane mamma e il bambino mentre il viso di Maria è forse il vero
enigma del dipinto, un volto giovanile ma che nell’espressione non ha più nulla
di giovane, una presenza divina che non può essere accostata all’essere
irrimediabilmente mortale.
Caro Romualdo, lo sai non conoscevo l'esistenza di questa grande opera.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso, quante opere ci sono sconosciute, il piacere di scoprirle è unico.
EliminaGrazie, un abbraccio a te, felice giornata.
Molto interessante la tua spiegazione sull'opera.
RispondiEliminaWilliam Adolphe Bouguereau non lo conosco benissimo, però bisogna riconoscere la sua bravura. Sembra tutto perfetto in ogni dettaglio. Un perfezionista della bellezza, leggermente raffaelliano da ciò che ho letto in giro. Ma le sue opere più famose sono molto lontane da questa, secondo me. Ciao e grazie Romualdo.
Ciao Pia, pittore dalla tecnica eccelsa è famoso, come dici tu, per altre opere, in particolare sono i ritratti che lo hanno innalzato ai vertici della pittura del suo tempo.
EliminaMentre con i ritratti emergeva, oltre alla tecnica, la poetica dolcezza dei protagonisti, in quest’opera, meno conosciuta, affiora una ricerca simbolica molto interessante, dipinti come questo spingono l’osservatore a “ragionare”, ad andare in profondità, a confrontarsi con il dipinto stesso e con i più o meno celati simboli.
I suoi quadri più celebri sono improntati sulla bellezza estetica, è innegabile che, come già mostrato in altri post dedicati all’artista, quando ci si trova di fronte a queste tele si ha una sensazione di piacevole serenità.
Grazie carissima, buona serata.