Autore: Hiroshige Andô
(Edo, 1797 – Edo, 1858)
Titolo
dell’opera: Chiaro di luna a Nagakubo
Tecnica: Legno
policromo stampato su carta
Dimensioni:
22 cm x 34 cm
Ubicazione attuale: Britisch Museum, Londra
Tre figure umane e
quella di un asino avanzano lentamente e con difficoltà sul ponte di legno in
lontananza, si notano solo le silhouette stagliate contro la luna piena che ne
offusca l’immagine.
Contrapposte, sia
in quanto limpidamente ritratte che cromaticamente più intense, vediamo altri
personaggi in primo piano, qui sembra tutto più leggero, quasi comico, l’asino
che sembra rifiutarsi di procedere e soprattutto la donna che cavalca un cane.
Nonostante l’artista
giapponese metta in risalto le figure in primo piano sono i personaggi sul
ponte che catturano l’attenzione, le ombre che si evidenziano nel contrasto con
il cielo notturno ci appaiono più reali, più vicine alla difficile vita
quotidiana.
Solo il grande
albero al centro ruba il proscenio alle ombre che avanzano, mentre il fiume,
rischiarato dalla luna in lontananza si fa sempre più scuro e intenso per poi
dileguarsi in basso a destra, l’acqua fluisce lentamente ma costantemente dando
l’impressione di uscire dal quadro.
Più giovane di
Hokusai apprezzava lo stile del maestro ma ne ha dato una visione più moderna,
liberando lo spazio di azione e ricreando, con i colori, un realismo fino ad
allora messo in secondo piano.
Nonostante la
distanza che c’era allora tra il Giappone e l’Europa, Hiroshige ha influenzato
in maniera decisa la pittura occidentale, in particolare l’impressionismo ha
attinto a piene mani alle stampe provenienti dal paese del sol levante, fra i
tanti cito Monet che di queste stampe fu un collezionista tanto da inserire nei suoi dipinti le
delicate opere orientali.
Davanti a immagini di questo genere ho sempre l'impressione di osservare un'illustrazione perfetta.
RispondiEliminaCiao Romualdo, buona settimana (nonostante il periodo)!
Ciao Anna, il tuo commento stavolta è "criptico", sai andare sempre oltre l'immagine.
RispondiEliminaBuona settimana a te, è che tutto si risolva quanto prima.
Non volevo proprio essere criptica hi hi hi hi hi... ti sarà venuto spontaneo pensarlo perché solitamente ho guizzi bislacchi e ti sarai detto "dietro ad un pensiero così semplice chissà che mondo si nasconde..." e invece è semplicemente tutto lì, in quel pensiero rivolto alla semplice immagine.
EliminaGuardo e vedo un'illustrazione in cui, secondo me, ogni elemento, segno, sfumatura è al suo posto, nulla è troppo o troppo poco, tutto è in equilibrio, in armonia, nulla sovrasta e tutto si lascia notare, ogni cosa è allo stesso tempo importante e semplice... forse potrei andare avanti con gli esempi ma sono solo giri di parole; se anche per te, osservando dipinti del genere, si ferma tutto in una strana pace ci capiamo, altrimenti... altrimenti magari la cripticità che sospettavi è dovuta al fatto che opere così ci fanno un effetto molto diverso e quindi non potevi comprendere la mia sintesi. Ora forse la condividi, forse no... ma forse l'hai almeno compresa. 😉
La mia prima impressione al tuo commento era proprio questa, infatti sei andata oltre l'immagine pur rimanendo fedele a ciò che vediamo, tutto sembra, probalmente lo è, al suo posto e su questo siamo in perfetta sintonia.
EliminaGrande Anna, a presto
Hiroshige Andô. È sempre un piacere scoprire cose nuove. Incisore e pittore. Amava dipingere la natura e scovarne la profondità. Gli artisti giapponesi sono fenomenali, mi piacciono molto. Molto interessante l'influenza che, insieme al suo maestro, ha avuti con gli impressionisti. Grazie Romualdo. Alla prossima.
RispondiEliminaCiao Pia, quella "c" in più nel nome andava tolta, mi era sfuggita e grazie a te l'ho notato.
EliminaLe stampe giapponesi sono estremamente affascinanti e colme di mistero.
Si cela, dietro l'apparente semplicità, un pensiero che noi cosiddetti occidentali fatichiamo a comprendere.
Grazie per la preziosa collaborazione, un abbraccio.
👍😘
Eliminaadoro le opere orientali la loro delicatezza mi attrae moltissimo e capisco perchè alcuni nomi altisonanti della nostra pittura abbiano attinto a questa stupenda arte.
RispondiEliminaMeraviglioso! Grazie come sempre Romualdo mio
Ciao Nella, dici bene, delicatezza, difficile non rimanerne affascinati, dal vivo sembrano sul punto di svanire al solo sguardo, inavvicinabili sia materialmente che nel concetto filisofico.
EliminaPossiamo solo immaginare la reazione di chi li ha visti per la prima volta un secolo e mezzo fa.
Grazie a te carissima, a presto.