1917, poco più che ventenne dipinge un paesaggio tradizionale con una visione che di tradizionale ha poco o nulla, a ottant’anni “rappresenta” l’essenza della sua pittura, del suo essere energia artistica.
L’inizio e il compimento di un percorso che si snoda per sessant’anni
dove, tra gli orrori e le rinascite di un periodo allucinato e allucinante,
offre una visione alternativa, un linguaggio indipendente, uno sguardo al
futuro senza rinnegare il presente.
In mezzo ai due dipinti sessant'anni di storia, l'evoluzione culturale che
va al di la del pensiero di Mirò, il cammino di una società che sembra aver
smarrito l'obbiettivo principale.
Il pittore spagnolo ci mostra che tutto può e deve mutare, senza il
desiderio di un continuo cambiamento non abbiamo alternativa alcuna
ad un lento ma costante "svanire".
Anche se ciò che ci aspetta appare incomprensibile non dobbiamo assestarci
sulle più comode posizioni del "conosciuto" ma lasciarci cullare dai
venti dell'inconcepibile.
Mirò, il sogno tragico, la ricerca del "nostro" sogno.
Joan Mirò, Prades: il villaggio, 1917 Olio su tela, CM 65 x 72 Solomon R. Guggenheim, New York |
Joan Mirò, Testa, 1974 Acrilico su tela, cm 65,1 x 50 Fondació Joan Miró, Barcellona |
Caro Romualdo non ha importanza gli anni ma la qualità, e tu di qualità ce n'ai da vendere!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie Tomaso, la qualità è il fondamento su cui poggia l'evoluzione, la quantità è la cortina di fumo che serve a nascondere la qualità stessa.
EliminaUn abbraccio a te, buona giornata.
Strano vedere queste due opere insieme. Un prima e un dopo davvero d'impatto.
RispondiEliminaUn Mirò cambiato profondamente. Ciao Romualdo.
Ciao Pia, ho trovato interessante questo confronto, il primo dipinto è decisamente più intrigante, siamo nel 1917,periodo di grande fermento artistico e non solo, quest'opera da sola ci mostra il cambiamento in atto, il secondo dipinto è la conclusione di un percorso iniziato ancor prima dell'avvento dell'arte di Mirò.
EliminaIl pittore ha raccolto un "evoluzione" aiutandoli a crescere, cosa che negli ultimi anni sembra mancare.
Grazie, buona giornata.
Ho sempre ammirato questo artista così poliedrico e fantasioso in alcune sue opere che trovo bellissime.
RispondiEliminaLe tue ultime parole sono veramente una spinta per andare avanti nel conosciuto e spingerci sempre oltre. Difficile , ma possibile
Tanta felicità mio caro
Ciao Nella, il mio è solo un punto di vista, Mirò ci mostra l'importanza dell'evoluzione culturale, il fondamento della crescita del "pensiero", tra i due dipinti troviamo infinite sfumature che tracciano il sentiero che ci accompagna verso il futuro, con la speranza che qualcuno continui a percorrerlo.
EliminaGrazie, faccio mio il tuo augurio, le difficoltà sono, per assurdo, il simbolo di una continua crescita.
Buona giornata.