Autore: Pere Borrel del Caso
Titolo dell’opera: Sfuggendo alla critica – 1871
Tecnica: Olio su tavola
Ubicazione
attuale: Collezione
Banco de España, Madrid.
Quest’opera rappresenta il vero incubo di qualsiasi artista, essere
costretto a sottoporre i propri lavori al giudizio dei critici.
Fantomatici esperti d’arte che evidenziano spesso, una scarsa, se non
nulla, competenza, oltre ad un arrogante mancanza di rispetto verso il lavoro
altrui.
Il dipinto raffigura un ragazzo che appare nello stesso tempo, spaventato
e furbescamente sbarazzino.
Il protagonista tenta, praticamente riuscendoci, una fuga dalla cornice,
a rappresentare il desiderio del pittore di staccarsi dai canoni della
tradizione artistica ma soprattutto dai presunti critici.
Nell'espressione del giovane si nota
anche una punta di curiosità ed eccitazione dando l'impressione che il
protagonista si appresti ad affrontare una nuova esperienza di vita, forse
nell'immaginario del pittore un'evasione dalla prigione dorata costituita dalle
accademie d'arte del tempo.
L'immagine lascia all'osservatore libertà di interpretazione, lo sfondo
quasi completamente nero, e comunque senza punti di riferimento, non offre
alcuna indicazione, è il titolo che dirige l’attenzione sul significato del
quadro.
Il pittore spagnolo costruisce una scena tridimensionale creando la
profondità grazie alle mani e al piede del ragazzino che, oltre alla testa,
“bucano” la tela, andando oltre il semplice dipinto.
A Borrel del Caso viene proposta per due volte la cattedra della scuola
di Llotja, ma in entrambi i casi rifiuta, il suo obbiettivo è creare
un’accademia indipendente che permetta agli artisti di sperimentare nuove
tecniche e nuove idee.
Pare evidente che nella fuga raffigurata nel dipinto ci sia una sorta di
personale ribellione e in fondo l’immagine del ragazzo va al di la della
semplice metafora, il ragazzo è la raffigurazione di se stesso, quello che si
potrebbe definire un autoritratto.
C'è un qualcosa di caravaggesco in queto ragazzo che si protende oltre la tela e anche un qualcosa di Murillo. Conosco pochissimo sto pittore, ma di sicuro me ne interesserò.
RispondiEliminaCiao Vincenzo, stai parlando di due grandi maestri e non si può escludere la possibilità che abbiano influito sui lavori di Borrel, in effetti la "presenza" di Caravaggio e, soprattutto di Murillo, si può notare in questo dipinto. Tale presenza è legata alla direzione della luce che raggiunge il protagonista partendo da un punto esterno al quadro, "la ragazza alla finestra" di Murillo esprime ciò intendo.
EliminaGrazie, il tuo punto di vista apre un'altra via alla comprensione del dipinto.
Buona serata.
Caro Romualdo, tu sai che non sono intenditore di dipinti, ma confesso che questa opere è impressionante!!!
RispondiEliminaTomaso
Ciao Tomaso, sai come la penso non è questione di essere o meno intenditori, è fondamentale interagire con i dipinti e vedere cosa ci possono trasmettere.
EliminaDici che l'opera è impressionante, significa che non ti ha lasciato indifferente e questo mi fa molto piacere.
Grazie, ti auguro una bellissima serata.
Carissimo Romualdo, anche questa volta ci hai presentato (e commentato magistralmente!) una 'chicca'! Alla prossima.
RispondiEliminaCiao Silvana, mi fa piacere che ti sia piaciuta quest'opera, un artista forse poco conosciuto ma che merita di essere ricordato.
EliminaGrazie (addirittura magistralmente), buona serata, a presto.
Questo dipinto è pieno di contrasti. Gli abiti indossati dal ragazzo sono "antichi", mentre il taglio di capelli è modernissimo. Il torace nudo ha le fattezze di quelle di un uomo piuttosto che quelle di un ragazzo, quasi un bambino, ché tale appare dall'espressione del viso e dalle guance glabre. Anche la gamba è quella di un uomo. Forse la scelta di rappresentare un bambino/uomo per sfuggire alla critica vuole significare la purezza di spirito, l'innocenza dell'artista, cui s'accompagna la forza della mente dell'uomo, capace di stupire e di abbagliare.
RispondiEliminaCiao Ambra, può essere che la tua particolare e particolareggiata, lettura vada verso l'idea di fondo del pittore, il desiderio di andare controcorrente, cosa spesso più facile per i ragazzi e i bambini che non per gli adulti.
EliminaGrazie, sei riuscita ancora ad aprire un varco alternativo nella visione dell'opera.
Buona serata, a presto.
Romualdo caro.
RispondiEliminaLeggendo questo post mi sono resa conto di quanto io ignori.
Trovo questo quadro di mio gusto, fuori dagli schemi e contro qualsiasi critica.
Abbraccio e grazie per i tuoi colti post!
Ciao Pia, non smetterò mai di dirlo; tutti ignoriamo qualcosa, altrimenti che senso, e quale divertimento, avrebbe cercare e scoprire nuove cose. Pensa che noia.
EliminaMi fa piacere che trovi interessante quest'opera, ha la particolarità (come dici tu) di scombinare gli ordini costituiti dell'arte, soprattutto di quel tempo.
Ti ringrazio per i complimenti, spero di continuare a meritarli.
Un abbraccio e buona domenica.
Grazie Romualdo!
EliminaScusa volevo solo aggiungere che al contrario amo la critica costruttiva, smack!
In effetti è di critica fine a se stessa che parla quest'opera, Borrel probabilmente si riferiva a quei (tanti) personaggi che pretendono di imporre i propri gusti, morali e stilistici.
EliminaBen venga tutto ciò che può aiutare a crescere e a migliorare, noi e gli altri.
Hai fatto bene a sottolineare questo particolare che non è assolutamente secondario.
Grazie, a presto.
È meraviglioso per tanti motivi. Oltre alle tue esatte spiegazioni, aggiungo che mi suggerisce l'idea che l'opera d'arte (( nel messaggio di questo dipinto) gode di vita propria una volta che è stata creata. C'è appunto la voglia di affermare con forza il diritto alla libertà del soggetto mentre la cornice, oltre alla critica rappresenta le categorizzazioni in una o un'altra corrente o tecnica artistica. Infine c'è un che di caravaggesco che mi sembra espresso di proposito. Grazie per questa perla!
RispondiEliminaCiao Marina, la tua lettura aiuta a comprendere ulteriormente il dipinto, sono d'accordo con te sul punto fondamentale dell'opera, l'inizio di una vita indipendente dall'artista, liberato dalla cornice che cerca di trattenere il concetto stesso di "libertà artistica".
EliminaNon sei la prima che ci vede un'influenza di Caravaggio, l'idea che lo faccia di proposito è interessante e ci porta ad approfondire quest'opera e il suo autore.
Grazie a te per l'interessante spunto.
Buona serata.
Spesso le "critiche" più lunghe son piene di giri di parole ma potrebbero essere riassunte in poche righe. E mi chiedo: a chi serve tutto ciò? Tante parole dovrebbero servire per tentare di spiegare a chi non sa o non capisce. Invece il più delle volte servono più ad annoiare che ad avvicinare! Se non superficialmente, intontiti dalla sviolinata di pomposi aggettivi.
RispondiEliminaCiao Anna, infatti il pittore vuole staccarsi da quella critica fine a se stessa, da quei presunti esperti che badano più a promuovere se stessi che ad impegnarsi per divulgare e spiegare l'arte.
EliminaHai perfettamente ragione, spesso la noia è la vera protagonista di certe "tirate" senza senso.
Penso che questo dipinto riesca magistralmente a rendere l'idea.
Grazie e buona domenica.
Sono un'insegnante ed ho mostrato questo dipinto ai ragazzi per spiegare qual è lo scopo della descrizione: "se quello che descrivete prende forma, si anima ,esce dal foglio come il ragazzo dalla tela con un corpo e soprattutto con un'anima , vuol dire che avete raggiunto l'obiettivo e il vostro lavoro è diventato realisticamente interessante".
RispondiEliminaPerfetta sintesi la sua (peccato non poterla chiamare per nome) è difficile poter trasmettere le proprie sensazioni, la propria conoscenza (indipendentemente dalla profondità) il proprio sentire, in modo che chi "riceve" possa a sua volta dare vita ad una visione "altra".
EliminaIl suo lavoro è uno tra i più delicati e complessi, saper entrare in sintonia con le ragazze ed i ragazzi è fondamentale e purtroppo tutt'altro che scontato.
Grazie per il contributo, buona domenica.