Autore: Fernando Botero
(Medellín, 1932)
Titolo
dell’opera: Cristo e la moltitudine - 2010
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
106 cm x 81 cm
Ubicazione attuale: Museo d’Antioquia, Medellín
Parte di
una serie dedicata alla Passione di Cristo, quest’opera racconta il passato
riflesso nel presente.
Cristo,
mesto, sofferente, sconfitto nell’animo, si dirige verso il proprio destino
circondato da una moltitudine di persone che lo ignorano, ignorano la
sofferenza mettendo in mostra una rabbia ed una cattiveria che possiamo notare
per le strade, nelle case, ovunque ci volgiamo nel nostro contemporaneo.
I vestiti
della gente sono quelli che oggi indossiamo, il riferimento a ciò che sta
succedendo nel nostro tempo è evidente.
Botero
vuole sottolineare i comportamenti di un’umanità in declino, dove chi soffre,
chi si trova in difficoltà viene additato come una minaccia.
Difficile
non pensare al “Cristo porta croce” (attribuito alla bottega di
Hieronymus Bosch) dove il Cristo era circondato da altrettanti personaggi
loschi tetri, la personificazione dei mali terreni.
Ma mentre
il Cristo di Bosch ci mostra un volto sereno, quasi a dirci che in fondo c’è
sempre la speranza di una resurrezione morale, in quest’opera di Botero Gesù
appare sfiduciato, sembra che anche la più piccola speranza di rinascita sia
solo un’utopia.
Il pittore
colombiano riflette sui drammi e le violenze del proprio paese ma non può
ignorare ciò che accade nel resto del mondo dove ci si chiude in se stessi,
dove l’isolamento razziale e la condanna di ciò che è diverso sembra essere
diventato l’obbiettivo ultimo ed unico.
Bel post Romualdo. Fa riflettere e molto. Ciao.
RispondiEliminaCiao Pia, l'arte ci deve emozionare ma soprattutto ci spinge a riflettere, ad approfondire temi sociali di grande "diffusione" cosi come ci invita a riflession su piccoli "eventi" personali.
EliminaL'idea che invita alla costruzione di un pensiero.
Grazie carissima, buona giornata.
Caro Romualdo, molto bella questa opera, sai non la avevo mai vista!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso, quante cose non conosciamo, penso che questo sia il bello della vita, il piacere di scoprire, di sorprenderci.
EliminaSono sempre felicissimo di proporre qualcosa che piaccia e desti interese.
Grazie, un abbraccio a te, buona giornata.
Adoro Botero le sue donne formosette ( è dire poco) ma non conoscevo quest'opera, dove tutto il dolore, la sofferenza , il declino dell'animo umano è rappresentato da un Cristo che guarda quasi umiliato di essersi sacrificato per nulla, sfiduciato dalla cattiveria e dalla solitudine dell'animo della gente che ormai ci circonda.
RispondiEliminaGrazie ancora una volta caro Romualdo per avermi insegnato sempre tanto
Abbraccio speciale
Ciao Nella, Botero è noto per aver dato "forma" alle forme, non si smentisce nemmeno in quest'opera dove spicca il concetto "moderno" dell'indifferenza verso ciò che non ci interessa (o conviene).
EliminaMi ha colpito la figura di Cristo sfiduciato, non so se si debba buttare la spugna (segni di speranza ci sono anche se ignorati dai media) ma il messaggio di Botero va preso in considerazione.
Ti ringrazio per le belle parole ma non sono nella condizione di insegnare nulla, condivido le mie passioni e conoscenze (sempre insufficienti) e sono felice che vengano apprezzate e contraccambiate, il tuo commento contribuisce a sviluppare l'argomento, c'è sempre molto da imparare.
Un abbraccio a te, buona serata.
Che sia utopico o meno, per fortuna ci sono esseri umani ancora fiduciosi. Altrimenti, se non esistesse alcuna briciola di speranza per un futuro vivibile e migliorabile, non avrebbe nemmeno senso vivere. O forse siamo tutti sempre di corsa tra mille indaffaramenti... per nulla? Nel dubbio, meglio imparare a stare più calmi, perchè è inutile darsi da fare per andare incontro al disastro ma anche perchè, magari, andando più con calma troviamo il tempo e la voglia di riaccendere qualche stimolo positivo che altrimenti, correndo, trascuriamo continuamente.
RispondiEliminaCiao Romualdo!
Ciao Anna, la mia interpretazione dell'opera di Botero è frutto di un approfondimento e confronto con altri dipinti con il medesimo soggetto, in questo caso quello di Bosch, naturalmente la speranza non deve mai essere accantonata definitivamente ma il Cristo di Botero non sembra essere fiducioso nel futuro dell'umanità.
EliminaRallentare e prendere coscienza del nostro essere è la base ideale per una ripartenza.
Grazie carissima, buona giornata.
Siamo doppiamente d'accordo! :-)
EliminaLa tua interpretazione è apprezzabile e condivisibile, io ho colto lo spunto e lasciato vagare i pensieri e le parole.
Buon pomeriggio!