sabato 9 febbraio 2019

La terza onda, definitiva destinazione futura. Davide Van de Sfroos

Nel 2008 il cantautore lariano pubblica, all’interno dell’album “Pica”, la ballata folk “La terza onda”.


Metafora dei desideri più intimi dell’uomo, una toccante “espressione” del sentimento atavico della ricerca di se stessi attraverso il viaggio.

Davide Van de Sfroos, pseudonimo di Davide Bernasconi, porta nel nome d’arte il desiderio di andare dove non è concesso dalle nostre stesse convinzioni (de Sfroos sta per “andare di frodo”, non legato al significato di “caccia di frodo” ma nel senso più intimo di ricerca di strade al di fuori dei dettami comuni)

Lo stesso cantante racconta la simbologia delle tre onde, la prima l’onda che spinge al largo, la voglia di partire alla ricerca di qualcosa che riempia il vuoto che le abitudini quotidiane inevitabilmente lasciano, una spinta verso l’ignoto, verso qualcosa di nuovo.

La seconda è l’onda che spinge verso la riva, quella che ci indirizza verso il ritorno a casa quando si fa sempre più pressante la nostalgia delle persone o dei luoghi che abbiamo lasciato.

Ma protagonista del brano è la terza onda, l’onda che aspettiamo, quella che, superati gli ostacoli delle precedenti, rivela il nostro essere, la terza onda è quella definitiva, è il futuro non svelato ma forse già scritto o da scrivere, è quella che ti fa sentire vivo, quella che da un senso alla vita che, come le onde reali e non metaforiche, sale e scende continuamente ma che nonostante tutto non si ferma mai.

Per chi non ha familiarità con il dialetto “laghee” (dialetto del lago di Como) propongo una traduzione che naturalmente fatica a “sposarsi” con la melodia

(nell'immagine: Ivan Aivazovsky - Ship on Stormy Seas Giclee. part.)





La terza onda

Barca tocca la riva, sfrega la punta e gratta la spiaggia
Terra, terra arrabbiata che si lamenta per ogni mio passo,
Troppa, troppa la notte che ho trascorso sull’acqua fantasma,
Terra, terra bastarda che sposerà il vento per soffiarmi negli occhi

Onda, lama spezzata, labbra di dama e lingua di frusta
Onda, che accarezza, onda che rovista e mescola i riflessi
Onda, mano che mi prende e mi porta fino a casa mia,
Onda, onda seconda che mi spinge ancora in mezzo al lago

Vita, vita da fiocina, vita infilzata di punta sul fondo
Vita, vita mulagna che gira la ruota e tira la corda
Terra, terra che aspetta ogni spazzatura che il lago porta a riva
Terra che ogni mattina con la stessa espressione aspetta anche me

E sono qui ad aspettare la terza onda e sono qui per vedere come sarà
E sono pronto a baciare la terza onda e sono pronto a prendere tutti i suoi schiaffi

Donna, donna sbagliata, rosa tagliata e poi gettata via,
Donna, donna di terra rosa che non era la mia
Rosa che ti punge e intanto che punge ti lascia il profumo,
Donna che impara dall’onda a ricordarti che eri un uomo

Rema, rema via il mondo fin dove l’acqua non ha più memoria,
Scappa da quella corda che gira e che gira e ti lega al pontile,
Onda, onda bugiarda, prima ti spinge e poi ti spruzza
Aria di carta vetrata che sfrega e che sfrega per farti tornare indietro

Vita che si incastra e che è disegnata a lisca di pesce,
Vita che scivola verso quel luogo dove hai voglia di essere,
Onda che ti porta fino all’altra sponda
Per farti sentire più forte la voglia di tornare a casa

E sono qui ad aspettare la terza onda ...





4 commenti:

  1. Caro Romualdo, non l'avevo mai sentita, ma la trovo molto interessante, grazie di averla condivisa.
    Ciao e buon fine settimana con un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, un brano che ci fa riflettere sul nostro essere e ci spinge ad inseguire i nostri desideri, il tutto accompagnato da una bellissima melodia in stile folk.
      Grazie a te, buona giornata.

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  2. un cantautore poco conosciuto anche per via della sua lingua..peccato , basta ricordare questa meravigliosa canzone metafora della nostra vita per riconciliarsi con lui per sempre.
    Grazie mio caro Romualdo

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    1. Ciao Nella, le lingue locali o dialetti limitano il raggio d'azione di autori e musicisti che meriterebbero altre platee, infatti non è facile per chi non comprende un certo "linguaggio" apprezzare fino in fondo canzoni di grande spessore, fortunatamente la musica è universale ed è compresa da tutti.
      Grazie a te, buona serata.

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