Autore: Damien Hirst
Titolo
dell’opera: E.M.I. - 1989
Tecnica: Vetro,
faggio, truciolato, alluminio e confezioni farmaceutiche
Dimensioni:
137,2 cm x 101,6 cm x 22,9 cm
Ubicazione attuale: Museum Brandhorst, Monaco
Hirst presenta
questa “composizione” come un dipinto, la cornice di legno, l’opera al suo
interno e il tutto appeso alla parete.
L’uomo e la sua
precarietà, l’essere vulnerabile, la rappresentazione dell'incertezza transitoria del percorso "vitale".
I medicinali sono
infatti disposti seguendo un ordine preciso, dall’alto in basso ricalcano le
parti del corpo per cui sono utilizzati.
In alto i farmaci
necessari per il mal di testa, in basso quelli usati per i piedi, nel mezzo cure
contro il mal di stomaco ecc.
E’ la rappresentazione
del corpo umano vista sotto la luce della farmacologia, a sottolineare l’uso e
l’abuso di farmaci.
Hirst mette in
evidenza anche l’essere status symbol della "farmacia" a tutti i costi, la
vetrina che mette in mostra le “divinità” curative, idolatrate come divinità,
adorate come star, simboli di eterna (promessa) giovinezza e rappresentazioni
della vanitas proiettata nel XXI
secolo.
L’opera è curata
nel dettaglio, forme e colori compongono un’armonia e un ordine in grado di attrarre lo sguardo e trasferendo nell’osservatore la sensazione che i
medicinali trasmettono all’uomo moderno.
Caro Romualdo, un grazie della tua gradita visita al mio blog.
RispondiEliminaPoi parlando delle opere che ci fai vedere, è incredibile che una vetrina che pare semplice ma alla fine è una vera opera.
Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Ciao Tomaso, la vetrina con i medicinali non possiamo definirla opera d'arte ma il concetto che la investe la trasforma, è l'idea che crea arte.
EliminaUn abbraccio, a presto.
Davvero un'opera sorprendente e molto attuale.
RispondiEliminaGrazie Romualdo, ti abbraccio!
Ciao Pia, dietro ad un banale armadietto dei medicinali si nasconde la visione (realistica) della cultura del consumo, solo approfondendone il pensiero scopriamo l'opera e, come dici tu, il suo essere attuale.
RispondiEliminaGrazie a te un abbraccio, buona serata.