Autore: Diego Velázquez (Diego Rodríguez de Silva y Velázquez)
(Siviglia, 1590 - Madrid, 1660)
Titolo
dell’opera: Crocifisso – 1632
Tecnica: Olio su tela
Dimensioni:
248 cm x 169 cm
Ubicazione attuale: Museo del Prado, Madrid.
Un’antica leggenda
racconta che il dipinto fu commissionato da Filippo IV e collocato nella
sagrestia del convento di clausura benedettino di San Placido a Madrid, il
sovrano fece realizzare l’opera come gesto di penitenza per un incontro amoroso
con una religiosa avvenuto in età giovanile.
L’opera è sicuramente
di grande suggestione emotiva, la figura di Cristo emerge vivida in contrasto
con lo sfondo completamente scuro.
Il corpo di Gesù è
raffigurato con elegante armoniosità, Velázquez preferisce limitare al minimo
essenziale le ferite inflitte dalla flagellazione prima, e dalla crocifissione
poi.
L’assenza di
tensione muscolare è evidente, infatti i piedi sono appoggiati sopra un pezzo
di legno che fa da base e da sostegno, l’insieme rimanda un’immagine di quiete,
come se in quest’istante tutto si sia fermato.
La scena trova la
sua drammaticità esclusivamente con il capo chino del Cristo, dove si scorge un
sentimento di, seppur tenue, rassegnazione, la corona di spine, i capelli che
coprono parzialmente il viso e la l’aura di luce che contorna la testa sono il
vero centro visivo di tutto il quadro.
La luce proveniente
dall’alto a sinistra illumina il corpo creando un effetto mistico, l’assenza di
contrasti luminosi netti ci presenta una composizione perfettamente armonica.
Alcuni studi
anatomici portano a pensare che il corpo riprodotto in questo dipinto sia
frutto di un accurato studio da modelli dal vivo, al contrario di quanto si
pensava in un primo tempo, dove ci si immaginava un’interpretazione di altre
opere legate allo stesso tema.
Nessun commento:
Posta un commento
Se vi va di lasciare un commento siete i benvenuti, i commenti contenenti link esterni non verranno pubblicati.
I commenti anonimi sono impersonali, conoscere il nome di chi lascia il proprio pensiero facilita il confronto, grazie.