venerdì 24 marzo 2017

Il tempo e il senso dell'eternità, Stefano Maria Legnani.


Autore:   Stefano Maria Legnani (Legnanino)
 
Titolo dell’opera:  Allegoria del tempo (Le età dell’uomo) – seconda metà del XVII secolo
 
Tecnica: Olio su tela
 
Dimensioni: 100 cm x 123 cm
 
Ubicazione attuale:  Pinacoteca Gianni Bellini, Sarnico.
 
 
 
 
Difficile interpretare quest’opera senza trascurare il presunto titolo originale o quello che è stato aggiunto, con ogni probabilità, successivamente.
Le tre età dell’uomo sono di difficile individuazione, infatti vediamo un giovinetto (o giovinetta), una donna in età matura, quantomeno adulta, e un uomo avanti con gli anni. E’ complicato pensare all’evoluzione stessa della vita dalla gioventù alla vecchiaia.
Più probabile che il Legnani rappresenti il Tempo con tutta l’esperienza degli anni che accompagna il giovane all’inizio della propria strada.
Di fronte al ragazzo notiamo una figura elegante e ben vestita che con civetteria lascia scoperto un seno, forse la rappresentazione della vanità e della lussuria.
Nella mano destra la donna tiene un prezioso gioiello, un Uroboro, il serpente che si morde la coda, se il gioiello può raffigurare la vanità il simbolo del gioiello stesso è l’emblema dell’infinito, del cerchio che senza fine rigenera se stesso.
La presenza simbolica dell’infinito ci permette un’ulteriore lettura, il Tempo tiene con delicatezza la mano del  giovane, con l’altra mano gli cince le spalle in segno di protezione ma nello stesso momento sembra volerlo distogliere da una visione destinata ad essere tale. Infatti la donna, illuminata  dalla luce proveniente dall’alto, incarna l’eternità, l’infinito temporale precluso all’essere umano.
Il Tempo ci accompagna nel viaggio terreno e ci ricorda che per raggiungere la perpetuità assoluta dobbiamo andare al di la del tempo stesso.
Restano i deliziosi dettagli tecnici, su tutti la veste del giovane e il manto rosa che copre le gambe della donna, i colori negli anni hanno perso l’originale lucentezza a causa di un restauro troppo energico che purtroppo ha celato al nostro sguardo l’intensità cromatica voluta dal pittore di origini milanesi.
 

8 commenti:

  1. Buongiorno Romualdo.
    Non conosco l'opera però credo che magari si possa sbagliare nella sua lettura.
    Nella mia ignoranza, forse l'autore voleva solo rappresentare il tempo nel senso di famiglia. Leggo atteggiamenti di fiducia ed abbandono l'uno nell'altro. Non leggo alcuna sensualità.
    Un nonno, con la figlia e la nipote.
    Non so, io vedo questo a parte la grande resa artistica del pittore.
    Abbraccio grande e buon fine settimana. Ciao.

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    1. Ciao Pia.
      Nell’interpretazione di un’opera è praticamente impossibile sbagliare.
      La tua lettura è un importante punto di vista, dai al quadro un significato che può sfuggire ad altri e che contribuisce a chiarire alcune delle molte zone d’ombra che inevitabilmente si annidano in un dipinto.
      Ammetto che un “angolatura” visiva che ci porta verso la famiglia non l’avevo presa in considerazione.
      Grazie, un abbraccio a te, buona giornata.

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  2. A me pare che anche senza badare al titolo sia chiaramente quello il significato: vedo immediatamente le tre fasi della vita, giovinezza-maturità-vecchiaia e c'è in cerchio a simboleggiare il ciclo infinito, la vita che si rigenera... e il seno scoperto non lo leggo come civetteria ma come simbolo della maturità, dell'età del generare e nutrire nuove vite... ma sono temi legati alla "Grande Madre" che sono spuntati spesso nel mio curiosare degli ultimi anni e quindi è facile che altri occhi che non son finiti sui miei stessi percorsi leggano tutto con altre sfumature.
    Come sempre, il bello sta sia nel capire che nell'interpretare.

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    1. Mi sono riletta e mi rendo conto che può sembrare che io dica "io ho capito e tu no"... non è affatto quello che volevo dire! Intendevo che ognuno può capire cose diverse a seconda dei suoi percorsi e quindi le interpretazioni possono essere molte! E quando un'opera può essere letta in diversi modi la trovo di valore, forse più che se fosse una rappresentazione apprezzabile solo da chi sa cosa aveva effettivamente avuto in mente l'autore (e/o il committente).

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    2. Ciao Anna.
      Era chiaro il tuo messaggio già dal primo commento.
      Ho avuto l’opportunità di conoscere altre interpretazioni del dipinto che mi hanno portato a proporre più di una lettura, senza riuscire a darne una definitiva.
      All’apparenza ci troviamo davanti ad un dipinto “semplice” dove si lascia poco o niente all’immaginazione, al contrario ogni volta che lo osservo il centro della composizione si sposta, se al primo sguardo si nota la luce che risplende sul viso della donna, all’incontro successivo ci si concentra sul vecchio o sul ragazzo (o ragazza), in seguito il fulcro diviene il gioiello e cosi via.
      Sono d’accordo con te che se un’opera si lascia interpretare in tanti modi diversi mostra di essere tutt’altro che scontata e di conseguenza ne guadagnano l’interesse e la qualità concettuale.
      I percorsi di ricerca di ognuno di noi ci portano a scoperte diverse e affascinanti, la condivisione di queste conoscenze ed il confronto delle idee sono fondamentali per chi coltiva quella che mi piace definire “curiosità artistica“ base indispensabile per conoscere l’arte nei suoi molteplici aspetti legati alla storia e alla bellezza.
      Grazie, buona giornata.

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  3. Salve a tutti! Sono Massimo Rossi, Conservatore della Pinacoteca Bellini di Sarnico. Vedrò di pubblicare la mia recente lettura iconografica e iconologica dell'opera. In questa sede mi pare di leggere alcune interpretazioni un po' arbitrarie.

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    1. Benvenuto Massimo Rossi, è un piacere la sua visita.
      Le "letture" personali dell'opera sono il valore aggiunto in questo blog, la mia interpretazione, tutt'altro che definitiva, è lo spunto per condividere le impressioni con chiunque voglia confrontarsi ed arricchire il "pensiero", il messaggio che il dipinto vuole trasmettere.
      Le competenze sono diverse, le opinioni sono differenti ma penso che più informazioni abbiamo più completa sarà la nostra "visione".
      Ben venga il suo punto di vista che, come conservatore della pinacoteca, è arricchito da un contatto ravvicinato con questo dipinto e con la grande pittura in generale.
      Grazie, bona serata.

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    2. Trovo interessante l'intervento di chi quotidianamente vive il "contatto" con l'opera ma se non va oltre la promessa di un'ipotetica "lettura" l'intervento perde ogni significato.
      Mi dispiace che il suo pensiero non abbia preso forma, le critiche, espresse con estrema educazione, perdono la loro forza in quanto non "motivate".
      Buona serata.

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