Autore: Umberto
Boccioni
Titolo dell’opera: Tre donne – 1910-11
Tecnica: Olio
su tela
Dimensioni: 180 cm
x 132 cm
Ubicazione
attuale: Collezione della Banca Commerciale
Italiana, Milano .
Con quest’opera Boccioni
segna un’evoluzione decisiva per la pittura italiana nel novecento.
Dal punto di vista
tecnico, la tela, di grandi dimensioni,
si avvicina all’arte divisionista, evidente l’eredità di Pellizza da
Volpedo.
Boccioni tuttavia
utilizza una “frammentazione” del colore che trasforma i tre ritratti
all’apparenza statici, in un vortice dinamico rafforzato da un effetto
opacizzato, come uno strato polveroso in movimento, mosso e vibrante, tagliato
quasi nettamente da intense scaglie di luce.
Il tema del dipinto,
ricorda il tardo ottocento, Boccioni riprende
il soggetto delle “tre età della donna”, caro al simbolismo, e svolto anche da
altri artisti, per esempio da Klimt.Il riferimento alla tradizione però si trasforma e il pittore calabrese ne disegna una versione avvolta da un appassionato campo di forze psicologiche, di forte espressione.
Le opere di Boccioni
hanno sempre avuto al loro interno delle forti presenze simboliche, tra le
altre, le figure femminili.
Spesso appaiono nei suoi
dipinti le donne della sua famiglia, la sorella e soprattutto la madre,
immagine determinante per tutti gli anni di carriere dell’artista.
La progressiva
deformazione dell’immagine della donna, dal Realismo di fine ottocento al
Futurismo “antigrazioso”, segna in modo indelebile il “passaggio” artistico
dello stile di Boccioni.
Buona serata caro Romualdo!!!
RispondiEliminaCiao Tomaso, buona serata anche a te, a presto.
EliminaFemminilità, dolcezza, profondità e leggerezza insieme traspaiono dal cerchio delle tre donne. quale che sia la loro età. Trovo che la sua sia una interpretazione completa dell'animo femminile, al punto che mi ritrovo in tutte e tre le donne.
RispondiEliminaCiao Ambra, al tema classico del ritratto con una visione realistica e nello stesso tempo poetica, Boccioni aggiunge quello che in seguito diviene il suo "marchio di fabbrica", la scomposizione (qui solo accennata) dell'immagine e la deformazione del tutto che riappare sotto una forma meno legata alla realtà e più vicina ai simboli.
EliminaGrazie, le tue "letture" ci regalano un ulteriore tassello che ci aiuta a meglio comprendere l'arte nel suo insieme.
Buona serata.
Bellissimo Romualdo.
RispondiEliminaQuesto è uno dei suoi ultimi dipinti, perché se non erro, Boccioni morì nel 1916.
Qui si parla di Futurismo, movimento, dinamicità e rifiuto delle vecchie leggi artistiche.
Amava i colori complementari, quelli che uniti insieme generano, con la percezione che abbiamo della luce, il grigio, il verde, il marrone...
Qui ci sono tutti.
Questo che hai postato è stupendo. Grazie!
Ti abbraccio...
Ciao Pia, e vero che se ne è andato a soli 34 anni, ma dal 1911, anno di "nascita" di quest'opera, al 1916, anno della sua dipartita, Boccioni realizza forse le sue opere più famose, dalla "Città che sale" 1911, a "Testa+Luce+Ambiente" 1912, a "Materia" 1912, fino alla sua opera più rappresentativa, la scultura "Linea unica della continuità" che nonostante non sia un dipinto da l'impressione (opinione personalissima) che racchiuda tutto il percorso artistico di Boccioni.
EliminaQuello che dici nella tua precisa descrizione dell'opera è vero, i colori emanano la luce invece di limitarsi a rifletterla.
Grazie a te Pia, sempre puntuale e precisa nei tuoi preziosi interventi, che completano le mie, si appassionate ma poco tecniche "riletture" di questa e altre opere.
Un abbraccio, Buona serata.
Dipinti come questi mi fanno commuovere e mi danno sempre lo spunto per andare a vanti e provare a fare di più!
RispondiEliminaCiao Romualdo!
Ciao Alessia, nel tuo caso si aggiunge l'occhio dell'artista, un ulteriore punto di vista che va oltre l'impatto visivo immediato.
EliminaIo mi limito a descrivere ciò che vedo con le parole, a te l'ulteriore possibilità di rielaborare quello che vedi ed esprimerlo sulla tela.
Buona domenica, a presto.