“L’universo in realtà è buio! Le stelle non brillano, non c’è alcuna luce, il sole non è luminoso, la luna non riflette i suoi raggi, tutto è nero. Perché?
Perché la luce esiste se
ci sono degli occhi e un cervello capace di trasformare le onde
elettromagnetiche in segnali luminosi, come fa appunto il cervello umano.
Le onde
elettromagnetiche, di per sé, non generano luce, tutto è spaventosamente buio”.
(Piero
Angela)
![]() |
Vincenzo Galati – Città strana n.1 – Acrilico su tela di lino, cm 80 x 180 – Collezione privata |
Il
cosmo dunque si presenta, come lo vediamo, nella forma e nei colori che solo
noi riusciamo a percepire, tutto questo vale naturalmente per ciò che
osserviamo quotidianamente sul nostro piccolo pianeta, parte infinitesimale
dell’universo.
Ma
cosi come il sistema solare è una piccola tessera del mosaico universale, noi,
in quanto esseri umani, presi singolarmente, siamo allo stesso modo una
piccolissima parte dell’insieme dell’umanità.
In
quanto soggetti unici e non replicabili abbiamo occhi e cervello che vedono in
modo unico?
Lasciamo
da parte la differenza tra specie animali, anche tra esseri umani ci sono delle
piccole o grandi variazioni, nessuno
probabilmente vede allo stesso identico modo di un’altra persona.
A
questo punto viene da chiedersi quanto la visione differente influisca sulla
percezione delle opere d’arte.
Naturalmente
sono molti i fattori che ci portano ad apprezzare un dipinto, una scultura o
una fotografia, l’aspetto puramente estetico, le conoscenze, il bagaglio
culturale, la società in cui viviamo, i gusti personali, ecc.
Se
a tutto ciò aggiungiamo una “visione”, e la conseguente elaborazioni di quello
che riceviamo, diverse da chiunque altro, è possibile che influisca sulla
differente valutazione rispetto ai giudizi altrui?
Sicuramente
anche questa ipotesi va ad aggiungersi ai fattori soggettivi già menzionati,
questo dovrebbe farci riflettere quando tendiamo ad emettere sentenze
definitive, guardiamo e vediamo un’opera come nessun altro ha mai fatto, è solo
uno degli infiniti angoli di osservazione, non ci resta che impegnarci cercando
di capire quale sia la prospettiva da un altro angolo.
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