martedì 9 luglio 2024

La libertà espressiva dei colori

 

Helen Frankenthaler – Montagne e mare, 1952 - Olio su tela cm 220 x 298 -
National Gallery of Art, Washington 


Pioniera di una tecnica che è diventata parte integrante dell’espressionismo americano, Helen Frankenthaer dipinge su una tela non mesticata, questo permette ai colori di muoversi liberamente al contatto con la tela stessa come l’inchiostro si spande a contatto della carta assorbente o l’acquerello su un foglio di carta bagnato abbondantemente.

I soggetti citati nel titolo si possono intravedere o forse sono frutto dell’influenza del titolo stesso che ci spinge a notare anche ciò che non c’è.

Sicuramente la pittrice statunitense ha dipinto le montagne e il mare ma è proprio la libertà del colore di andare dove vuole a portare l’opera da un’altra parte.

La tela non trattata dunque si trasforma in un passaggio che permette ai colori di vivere di vita propria seguendo strade ignote all’autrice, la Frankenthaler da inizio ad un “racconto” ma non sa dove questo porterà.

Ad ingigantire l’effetto “liberatorio” dei colori è il formato delle tele su cui l’artista riversa il proprio pensiero, grandi supporti che acuiscono la sensazione di infinita libertà espressiva.

2 commenti:

  1. Mi sono sempre piaciuti gli acquerelli che s'impossessano della tela, creano il visto e il possibile, mischiano sogno e tracimano superficie cambiando colore, disegno, architettura e scenario in piena autonomia. La mano ne delinea appena l'abbrivio, e loro creano arte "liberatoria".

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    1. Questo in effetti è proprio il "senso" dell'acquerello, permettere al colore di viaggiare libero da ogni progetto, la Frankenthaler ottiene lo stesso risultato con i colori ad olio, un'idea che ha preso piede solo in seguito facendo dell'artista di New York una pioniera.
      Grazie Franco, buona serata.

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