È triste la notte
Tra le nubi scure
Il suo tetto è il cielo
La mente è vagante
Dentro un labirinto
Senza via d’uscita
Se
prendiamo due opere, l’una pittorica, l’altra una poesia, le
decontestualizziamo, le uniamo come se si trattasse di un’opera unica e ne “ritocchiamo”
l’aspetto visivo, possiamo ottenere qualcosa di diverso da quello per cui sono
state create?
La
poesia di Sara Acireale non lascia spazio a molti fraintendimenti, va dritta al
punto raccontando le sensazioni claustrofobiche dei momenti più cupi della vita
di molti.
Il
“Cappio” di Michelangelo Pistoletto invece, anche se non può sembrare cosi,
permette molte interpretazioni, più o meno serie, più o meno cupe.
In
apertura al post ho affiancato alla poesia l’immagine dell’opera di Pistoletto
(serigrafia su carta argentata, 1973) ritoccata in modo da renderla più tetra,
il risultato è di sicuro impatto ma non è quello che gli autori volevano
trasmettere (perlomeno per ciò che riguarda l’artista biellese).
Una
di queste serigrafie fa mostra di sé nello studio-sala da pranzo nella casa
dello stesso Pistoletto, secondo lui il cappio non rappresenta il lato più
cruento ma quei legami che non ci permettono la massima libertà, non è detto
che si tratti di legami negativi o fastidiosi anzi, legami affettivi che siamo
felici di avere ma che influenzano inevitabilmente le nostre scelte.
Un
aneddoto racconta che Gianni Agnelli si recò a casa di Luca Cordero di
Montezemolo il giorno delle sue nozze, portava con sé un regalo per la copia,
naturalmente stiamo parlando dell’opera in questione realizzata da Pistoletto.
Tra
il serio e il faceto Agnelli omaggia gli sposi di un’opera d’arte e al contempo
sottolinea quello che, secondo lui, è il matrimonio.
Il
cappio di Pistoletto dunque è lontano da quello che potrebbe apparire
affiancato alla poesia della Acireale, le due opere assieme raggiungono un
livello tragico altissimo, separate prendono una strada, anche se non completamente
diversa, sicuramente meno angusta.
Michelangelo Pistoletto - Cappio 1973- Serigrafia a specchio su policarbonato cm
82x58,5 |
Il cappio richiama un significato di dramma, poi rimane spazio per infinite interpretazioni, financo per regali scherzosi ad un matrimonio (comunque con quotazione da urlo); accostato a versi che bandiscono ogni speranza, ne esalta ancora piú il lato tragico, poi ritoccata verso la cupezza che te lo dico a fa'.. 🤭
RispondiEliminaBasta modificare una "posizione" per stravolgere i concetti, come dici benissimo tu è un saliscendi interpretativo, il risultato finale è quello che si ottiene nell'istante in cui smettiamo di seguirlo.
EliminaGrazie Franco, sempre sul pezzo😉
Diciamo che l'interpretazione che Pistoletto dà della sua stessa opera non è che sia proprio, proprio la più immediata, però, eh?
RispondiElimina🙄
In fondo l'arte è questo, l'autore lascia a noi il compito di interpretare l'opera, se tutto fosse chiaro e scontato perderebbe tutto il suo fascino.
EliminaGrazie Aberto, buona giornata.