Un atto d’accusa verso quell’universo subumano che con mano immonda fa appassire anzitempo i fiori ancora in bocciolo.
Gianpiera Sironi abbandona
momentaneamente la sua “leggerezza” poetica per gridare al mondo l’indignazione
di chi inorridisce di fronte a certe azioni.
Non servono spiegazioni (la poesia,
quella vera, non ne ha mai bisogno) per comprendere lo stato d’animo della
poetessa, stato d’animo che facciamo nostro non senza un nodo allo stomaco.
La poesia è un’arma di estrema “potenza”,
è fondamentale saperla maneggiare con competenza senza lasciarsi trasportare
dall’impeto ma al contempo senza sminuirne il contenuto mostrando quella poetica
che emerge anche nelle parole più dure.
Questi versi riecheggiano senza fine, senza perdere d'intensità, nella speranza che un giorno si adagino sulla strada della serenità.
Abuso
Come potrà la tua sporca mano
toccare ancora un fiore?
Cosa farai nel silenzio della notte
quando urlerà di vergogna
il senso del pudore?
Meglio una macina al collo
un arto amputato,
troppo grande l'onta che ti ha
macchiato
e segnato il destino.
Fino a che vivrai
avrai davanti
due occhi imploranti
di bambino.
(Gianpiera Sironi)
nell'immagine: Paolo Migliazza, We are not super heroes, 2017-2020
Si, è molto forte questa poesia. Brava l'autrice che racconta, accusa, rende la colpevolezza irreversibile. Ho letto anche altro di lei, è molto brava.
RispondiEliminaComplimenti anche per la scelta dell'opera abbinata. Molto significativa in quanto spiega il senso dell'identità in crescita contro la dura realtà.
Ciao Romualdo!
Gianpiera ha quasi snaturato il suo essere "lieve" dando vita ad un'accusa intensa, potente, senza giri di parole.
EliminaCercando un'opera che rappresentasse il concetto della poesia mi sono ricordato di questo lavoro di Paolo Migliazza, sono felice che si sia colta l'associazione tra le due opere, ero certo che avresti apprezzato la scultura (indipendentemente dal riuscito abbinamento con la poesia) sai cogliere con attenzione i lavori delle nuove generazioni artistiche.
Grazie per il contributo, buona serata.
La poesia contro l'orrore. Poesia per resistere. Poesia per denunciare, ma per educare anche, per sollecitare e per riscovare lati sepolti di chi non possiede cuore né anima, ma li aveva, come tutti.
RispondiEliminaPoesia per domandare come una mano possa compiere l'inconcepibile, l'inumano. Poesia per accedere a mondi lontani, poesia per trovare chiavi, corrompere il male, accendere luci.
Poesia per condannare, poesia per perdonare.
Che altro aggiungere al tuo "elenco" dei benefici della poesia, antidoto contro i mali di questo mondo, faro che indica il percorso umanamente superiore.
EliminaGrazie Franco, buona serata.
Cerco di maneggiare con estrema cura la poesia. Lo faccio da anni leggendola nel silenzio assoluto della mia casa. E nel mio blog con cadenza settimanale. Ne ho cura, perchè è continua fonte di arricchimento, di amore, di passione, di denuncia. È molto più forte della sua apparenza. Gianpiera Sironi è una poetessa brianzola, molto apprezzata dalle mie parti. Mi sembra abbia anche una rubrica fissa su un giornale locale. La poesia che hai scelto è un pungo in faccia, quello che si meriterebbero quei mostri di cui parla. Oltre all'inferno. Buona domenica.
RispondiEliminaCiao Mariella, sei una maestra nel "trattare" la poesia, lo fai da tempo con delicatezza e grande competenza.
EliminaGianpiera, che ho conosciuto grazie ai blog, mi ha fatto "entrare in un mondo che conoscevo solo superficialmente, col tempo, grazie a blog come il tuo, ho compreso meccaniche complesse che mi fanno apprezzare ogni giorno di più questa meravigliosa forma d'arte.
La tua frase finale evidenzia il" fastidio" che proviamo di fronte a questo abominio.
Grazie, buona domenica.
Ti ringrazio di cuore.
EliminaUna poesia molto toccante, allo stesso tempo risonante. La poesia sicuramente è un antidoto contro gli orrori del mondo perchè è una speranza, è quella dimensione che ci fa essere consapevoli che siamo umani, cioà dotati di quel bene prezioso che si chiama umanità. Come l'arte del resto.Buona serata.
RispondiEliminaMi conforta ciò che affermi, significa che la strada dell'arte è quella che dobbiamo percorrere per cercare di uscire dalle tenebre di un folle quotidiano.
EliminaBuona serata a te Caterina, a presto.