sabato 16 gennaio 2021

L'unicità interpretativa

 E’ motivo di confronto, spesso di scontro, l’interpretazione delle opere d’arte sono tema di controversie, più o meno equilibrate.

Il tutto è dovuto ad un particolare che tendiamo ad ignorare: ognuno di noi ha un differente approccio al mondo dell'arte.

C’è chi si avvicina all’opera seguendo percorsi atti a decodificarne il pensiero inseguendo i simboli più o meno celati dalla mano, mai banale, dell’artista.

Decriptare un dipinto, una scultura o qualsiasi altra forma d’arte partendo dal simbolismo è alquanto complesso, necessita di una conoscenza della simbologia e di un approccio filosofico, la conoscenza profonda di quest’ultima offre un’ulteriore spinta in profondità e permette una visione più intima, cosa che non tutti possono comprendere.

Altro modo di entrare in contatto con un’opera d’arte è la ricerca dell’idea che sta dietro la realizzazione della stessa, non siamo affascinati tanto dall’opera in sé quanto da tutto ciò che ha permesso di realizzarla, in particolare l’idea iniziale ma, non senza importanza, tutto quello che ha influenzato il percorso creativo, dal motivo che ha spinto l’artista ad iniziare l’opera fino all’eventuale committente.

Per conoscere il concetto che da vita al dipinto o alla scultura è fondamentale entrare in possesso di un numero elevato di informazioni, più nozioni abbiamo più ci avvicineremo al cuore, al senso dell’opera in questione.

Ma sono molte le persone che si avvicinano all’arte lasciandosi investire dall’aspetto puramente esteriore, le forme i colori, sia che si tratti di opere figurative che di realizzazioni astratte (non parlo naturalmente di chi cerca nell’arte un semplice accessorio ber abbellire la casa (un quadro acquistato solo se fa pendant con i mobili o si abbina al colore delle pareti, in questo caso l’arte c’entra poco o nulla) chi si emoziona davanti ad un dipinto per quello che trasmette nell’immediato ha un “contatto” che altri non hanno in quanto concentrati a cercare in profondità.

Ogni singolo individuo  ha cognizioni diverse, esperienze diverse, è “incline” a sensazioni ed emozioni uniche, ecco perché è fondamentale il confronto ma senza prevaricazione sulle opinioni altrui, servono, una grande apertura mentale, l’abbandono di ogni pregiudizio, la consapevolezza che il tempo prosegue imperterrito il suo cammino e che ciò che già conosciamo non può divenire l’unico canone di riferimento, il futuro e quello che produrrà diventerà presente e di conseguenza passato.

Ogni opera d’arte è figlia del proprio tempo, va contestualizzata, non ha senso intestardirsi su stili e idee di decenni o secoli fa, è importante la conoscenza storica ma è il futuro il nostro obbiettivo, nel mezzo c’è il presente che va affrontato da ognuno di noi con le “armi” della conoscenza ed emotive che più sentiamo nostre.

L’arte è incontro, confronto, mai scontro.


Nell’immagine: Joan Mirò – Paesaggio catalano (Il cacciatore) 1923-24, olio su tela cm 65 x 100 - The Museum of Modern Art (MoMA) New York

2 commenti:

  1. Se arte è qualcosa che tocca l'anima delle persone, credo che esistano tanti concetti di arte quante sono le "anime".
    Ognuno di noi ha una sua personalissima concezione di ciò che è arte e ciò che non lo è.
    Anzi una sua personalissima percezione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero, siamo unici e di conseguenza pensiamo, vediamo, sentiamo in modo unico.
      Ognuno di noi "legge" un'opera d'arte da angolazioni inaccessibili agli altri, ecco perché trovo importantissimo il confronto, la discussione che aiuta ad ampliare i punti di vista.
      Grazie, buona serata.

      Elimina

Se vi va di lasciare un commento siete i benvenuti, i commenti contenenti link esterni non verranno pubblicati.
I commenti anonimi sono impersonali, conoscere il nome di chi lascia il proprio pensiero facilita il confronto, grazie.