sabato 22 febbraio 2020

L'arte nell'epoca delle riproduzioni


E’ uno dei problemi maggiori da risolvere per un grande museo, soprattutto se ospita opere iconiche che attirano milioni di visitatori.
Si tratta dell’eccessivo affollamento di alcune sale che rallentano, quando non bloccano, l’afflusso degli innumerevoli appassionati.

In questi giorni sono apparsi alcuni articoli che esaltano la soluzione trovata dal Museo del Prado all'annoso problema delle lunghe code davanti al “Giardino delle delizie” di Hieronymus Bosh, soluzione definita addirittura “geniale”.
L’idea del museo spagnolo è quella di proiettare i dettagli del dipinto su degli schermi facendo in modo che l’osservatore arrivi davanti al dipinto avendo già contemplato le infinite  particolarità dell’opera e di conseguenza resti davanti al quadro per poco tempo.
In un’epoca dove la riproduzione viene equiparata all’originale questa proposta può anche essere accettata, o addirittura essere considerata geniale da chi segue l’arte in modo superficiale, gli appassionati che cercano il contatto non solo visivo ma intimo e spirituale con l’opera non possono accettare espedienti come questo che rendono praticamente inutile la visita al museo in quanto una riproduzione delle opere la si può trovare ovunque.
L’opera di Bosh, come qualsiasi altra opera d’arte, anche se apparentemente più semplice da vedere, necessita di tempo ma non può essere sostituita da video o riproduzione fotografiche anche se ad alta risoluzione.
Questo tipo di soluzione è improntata a mantenere alto il numero di visitatori, è un’idea che da priorità all’aspetto commerciale, permette di mantenere gli incassi facendo “scorrere” la fila, potrebbe addirittura aumentare gli ingressi.
Se invece pensiamo all’aspetto artistico e a un completo “incontro” tra il visitatore e l’opera non è questo il modo di procedere.
Non sembrano esserci alternative al numero chiuso, visite prenotate che permettono a un gruppo circoscritto di persone di godere del dipinto evitando lunghe file, vanno dilatati gli orari in cui è possibile osservare il capolavoro di Bosh limitando il più possibile il numero degli esclusi (la prenotazione comunque non esclude nessuno, semmai ne ritarderà la visita senza lunghe ed estenuanti code).
Questo vale per molti altri luoghi d’arte dove dopo infinite code si passa davanti all’opera di corsa senza poterla ammirare come si dovrebbe (dalla Gioconda alla Capella Sistina solo per fare un esempio).
E’ inaccettabile che qualcuno voglia “venderci” una riproduzione spacciandola per un’esperienza alla pari dell’originale, è ancor più triste che ci sia qualcuno che considera questo scempio una trovata geniale.
Nelle immagini: Hieronymus Bosh (Jeroen Anthoniszoon van Aken) - Il giardino delle Delizie (il Millenio), 1480-90  cm. 220 x 389. Museo del Prado, Madrid
In alto intero, in basso particolare.




4 commenti:

  1. Ne ho scritto anch'io tempo fa, ho espresso giudizi sulla questione ovunque.
    Concordo assolutamente con te. Vedere e vivere l'opera d'arte originale non ha eguali. Bisogna fare in modo che tutti possano ammirarla senza limitazioni di tempo, non amo foto e filmati itineranti a meno che non sia per studio e chiarimenti. Ciao e abbraccio Romualdo. Buon fine settimana!

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    1. Ciao Pia, purtroppo prende piede insistentemente l'idea che le riproduzioni abbiano lo stesso valore artistico degli originali, anzi vogliono farci credere che video o gigantografie varie permettano una visione più precisa, è sconcertante scoprire che molti visitatori abbocchino a tutto questo.
      Grazie, un abbraccio a te, buona serata.

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  2. Indubbiamente vedere una riproduzione da casa è come riprodurla poi sul nostro computer o televisore.L'impatto artistico emozionale viene a mancare totalmente, perfino le lunghe code risultano poi essere dimenticate davanti ad un capolavoro. Mi spiace dirlo ma gli italiani sono sempre i meno propensi ad aspettare ma vorrei fare una domanda in quali luoghi pubblici o privati non c'è da aspettare ? E sicuramente non ci appare un capolavoro, ma magari una visita medica, o un taglio di capelli nuovo, o un comunicazione d'ufficio etc etc.....Mi sembra molto più entusiasmante allora aspettare un'opera d'arte di tale calibro " dal vivo"!
    Una buona serata caro amico mio

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    1. Ciao Nella, penso che le code (che durano parecchie ore) siano un qualcosa di antiquato, ci sono soluzioni, che alcuni musei stanno prendendo in considerazione, che permettono di velocizzare gli ingressi e, soprattutto di fermarsi davanti all'opera per il tempo necessario per godere della stessa.
      Se dopo un'estenuante attesa in fila (al freddo o sotto un sole cocente) ci si trova a osservare il capolavoro di turno per pochi secondi possiamo arrivare alla conclusione che il tutto non ha senso, preferisco una prenotazione che può posticipare la visita ma che, oltre all'eliminazione delle code, mi da la possibilità di ammirare l'opera per il tempo necessario.
      Grazie, buona serata a te.

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