Autore: Hans Jean Arp
(Strasburgo, 1886 –
Basilea, 1966)
Titolo
dell’opera: Foglie e ombelichi I - 1930
Tecnica: Legno
dipinto
Dimensioni:
101 cm x 81 cm
Ubicazione attuale: MoMA (Museum of Modern Art), New York
L’immobilità dell’opera
è punteggiata da piccole forme circolari la cui ombra interrompe l’omogeneità
cromatica del dipinto.
Le forme sono
disposte apparentemente a caso ma creano in questo modo un’armonia sia visiva
che nella percezione concettuale.
Ad un primo sguardo
evocano la disposizione delle gocce di pioggia
su un vetro, comprese le quattro figure a destra dall’aspetto di foglie
fluttuanti, ma questa potrebbe essere un’interpretazione forzata dal titolo.
Quest’opera sembra
sospesa nel tempo, tutto sembra immobilizzato, fermo in attesa che qualcosa
succeda o che semplicemente il tempo stesso torni a scorrere come se nulla di
eclatante fosse successo.
Le foglie (del
titolo), le gocce d’acqua (nella percezione) e il simbolo “ombelicale” delle
forme circolari contribuiscono a creare l’illusione di un ipotetico centro
strutturale, un universo infinito e al contempo limitato dal bordo della
tavola.
Arp si è dedicato,
oltre alla pittura su legno, anche alla poesia ed è forse da quest’ultima che ha
attinto per dare vita a questo quadro, non va inoltre ignorata la “presenza”
fondamentale dell’artista nel cuore dei più importanti movimenti artistici che hanno rivoluzionato l’arte
nei primi anni del novecento, in particolare il movimento dadaista che apre
ulteriori strade interpretative di una concezione unica del mondo visibile e non
solo.
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