Autore: Lorenzo Lotto
(Venezia,
1480 – Loreto, 1556/1557)
Titolo
dell’opera: Deposizione nel sepolcro – 1512
Tecnica: Olio su tavola
Dimensioni:
298 cm x 197 cm
Ubicazione attuale: Pinacoteca Civica, Jesi
La grande pala
d’altare datata 1512 viene realizzata
dopo l’esperienza romana del pittore veneziano e prima del trasferimento a
Bergamo.
E’ evidente
l’influenza della pittura romano-toscana, in particolare spicca il richiamo a
Raffaello con cui si è confrontato nel suo soggiorno a Roma.
In questo caso
voglio soffermarmi su un piccolo particolare, in alto a destra, incastonato
sulle colline laziali notiamo il Golgota rappresentato nell’istante successivo
alla deposizione di Gesù dalla croce.
Otto figure, due sono dei “ladroni” crocifissi con
il Cristo, popolano la scena, a sinistra un uomo è impegnato nell’atto di
slegare il corpo inerme dalla croce, accanto a lui un'altra figura sembra
raccogliere qualcosa da terra.
Ai piedi della
croce che ha “ospitato” il corpo di Gesù si stanno smontando le scale
utilizzate per portarne a terra il corpo.
Interessanti le tre
presenze a destra ai piedi del’altra croce, una è seduta a terra è non è chiaro
cosa stia effettivamente facendo, un soldato armato di lancia e scudo è fermo
in piedi alle spalle della figura più enigmatica, quest'ultimo infatti lascia
spazio a molteplici interpretazioni e, per come è rappresentato, ci porta a
“viaggiare” senza limiti verso congetture più o meno realistiche.
Questo particolare
sfugge al primo sguardo quando ci si trova davanti al grande dipinto che
colpisce per ben altri particolari, tecnici, cromatici e concettuali.
In alto gli angeli
sostengono una nuvola su cui campeggia il monogramma “YHS” (Gesù), ma sono i
protagonisti in baso a catturare l’attenzione dell’osservatore.
Come in tutte le
deposizioni il corpo di Cristo passa quasi in secondo piano, questo è dovuto
alle azioni degli altri personaggi che si apprestano a chiudere la vicenda
legata alla passione e morte del figlio di Dio.
La disperazione
della madre e la prostrazione della Maddalena sono rappresentate in modo
teatrale ma di grande impatto emotivo, in particolare Maria Maddalena che
vorrebbe sfogare il proprio dolore con un grido liberatorio che però rimane
chiuso in gola.
Nicodemo con i
denti sostiene il lenzuolo, lo sforzo evidente nasconde la rabbia e la
frustrazione, Pietro mostra i chiodi simbolo di una eredità sinistra. Giovanni
in lacrime stringe i pugni che sono nascosti, solo apparentemente,dal mantello.
Ai piedi del
sepolcro i simboli della passione, la corona di spine, la tenaglia e il
martello.
Ci sono particolari
che sommati creano l’insieme di una composizione e vanno a completare una
costruzione globale, il particolare del calvario, in quest’opera, va oltre la
composizione e proietta l’interpretazione in un’altra dimensione concettuale.
Caro Romualdo, mi piace passare qui da te, qui possiamo ammirare la vera arte!!!
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Tomaso ti ringrazio, quest'opera di Lotto, con i suoi infiniti particolari,esprime un concetto che va al di là della sublime tecnica.
EliminaBuona giornata carissimo, un abbraccio a te.