“Key in
the hand” è la scultura-installazione dell’artista giapponese Chiharu Shiota.
La
scultrice nipponica ha raccolto più di 180 mila vecchie chiavi inutilizzate
provenienti da tutto il mondo, cinquantamila di queste fanno parte di
quest’opera dal profondo significato simbolico.
La memoria
legata ad un sottile filo conduttore, le chiavi sono dunque appese ad un
sottile "soffio" di speranza, è fondamentale mantenerne il collegamento e al tempo
stesso è altissimo il rischio che il contatto si spezzi e che tutto cada
nell’oblio.
Ma
l’interpretazione può e deve andare oltre, l’intimità delle persone e il
confine con l’ignoto, sono rappresentate dalle barche che hanno il potere di
accompagnare lo spettatore al di la del “fiume”, la vita scorre seguendo il
fluire delle acque, solo attraversandole, sfidandone la corrente, possiamo
entrare in una nuova dimensione.
Questa
rappresentazione dell’umana proiezione spirituale, sotto forma di installazione
temporanea, è stata allestita alla Biennale di Venezia nel 2015, all’interno
del padiglione giapponese.
Buongiorno Romualdo.
RispondiEliminaTipicamente orientale quest'opera ed ovviamente molto bella.
Grazie di avercela descritta. Ciao e buon fine settimana!
Ciao Pia, grazie a te, fai bene a sottolineare l'essere "orientale" dell'opera, gli artisti contemporanei del sol levante riescono, più di altri, a trasmettete le sensazioni più intime dell'essere umano nel precario equilibrio tra il passato che guarda avanti ed un futuro che non si dimentica di ciò che è stato.
EliminaBuona serata, a presto