lunedì 9 marzo 2015

La donna cannone, Francesco De Gregori.



“Ricordo di una notizia curiosa, un circo era in grande difficoltà, grande era il rischio di chiudere, il motivo del tracollo era: la donna cannone si è innamorata e di punto in bianco ha abbandonato il circo per seguire il suo grande amore.
E’ scattata immediatamente l’ispirazione e ne è uscita La donna cannone”.
(Francesco de Gregori)

“Molti danno grande risalto ai testi, ma senza la musica non esiterebbero tante meravigliose canzoni, La donna cannone per esempio, senza melodia non ha alcun senso, il testo è continuamente interrotto veramente una brutta cosa, con la musica tutto si trasforma e appare quasi per incanto quella che molti definiscono un’autentica poesia”.
(Francesco de Gregori)

Bastano le prime tre note perché si riconosca subito il brano e forse è proprio la potenza di queste tre note che rende la canzone un vero capolavoro.

Il ritmo lento e regolare e l’utilizzo di continue metafore raccontate con un linguaggio di discreta difficoltà comprensiva, sono il marchio “De Gregori”.

In questo brano ( pubblicato nel 1983 all'interno dell'album omonimo) Francesco De Gregori riprende lo stile di canzoni come Rimmel e Generale, una ballata pianistica che cattura dalle prime note l'ascoltatore e lo accompagna fino alla fine La donna cannone è tuttora considerata una delle più belle canzoni d'amore della musica italiana.




6 commenti:

  1. Caro Romualdo, mi piace sentire Francesco De Gregori in questa sua bella canzone.
    Ciao e buona serata caro amico.
    Tomaso

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    1. Ciao carissimo Tomaso, mi fa piacere sapere che ti piace De Gregori, questo brano penso sia il più poetico ed emozionante di tutta la sua discografia.
      E' sempre un piacere "sentirti", buona serata.

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  2. Ho sempre pensato che fosse un testo terribilmente difficile sia da musicare che da cantare eppure De Gregori lo sa fare magistralmente. A questo però devo aggiiungere che sono altre le canzoni di De André che mi catturano fino in fondo.

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    1. Ciao Ambra, in effetti i testi delle canzoni di De Gregori (e questo in particolare) sono molto enigmatici, tutt'altro che di facile comprensione ma uniti ad una melodia spesso poetica, "costruiscono" canzoni semplicemente favolose.
      Come sempre i gusti e le sensazioni personali prevalgono, nel mio caso questo brano e "Gambadilegno a Parigi" restano il punto massimo della musica del "principe".
      Ti auguro una felice serata, a presto.

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  3. Immagino che nelle canzoni di de Gregori ci siano infiniti "sottomondi" da scoprire. Ad esempio ho scoperto un annetto fa che il Cesare, tra i protagonisti di "Alice", è Cesare Pavese...
    Interessanti le due citazioni che ci hai riportato! In effetti la musica può fare magie e le ispirazioni arrivano da ogni dove! Non ho ancora capito se preferisco conoscere le ispirazioni degli autori o lasciarmi libera d'interpretare... Forse il meglio è non sapere all'inizio e poi scoprire con curiosità!

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    1. Ciao Anna, De Gregori, per sua ammissione, è molto enigmatico e spesso quasi incomprensibile, forse per invogliare l'ascoltatore ad impegnarsi quando segue i suoi brani, ma anche probabilmente per permettere a chi ascolta di "creare" una sua storia, a me tutto sommato piace l'idea, come in un dipinto astratto, di riconoscere un soggetto tutto personale, piuttosto che voler sapere cosa l'autore volesse dire.
      Grazie Anna, a presto.

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