"Oggi, l'informazione falsata,
ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei
feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal
Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una
protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della
civiltà."
Francesco de Gregori
Gambadilegno a Parigi (Testo)
E allora sognò Atene
e la sua bocca spalancata
E la sua mano da riscaldare
e la sua vita stonata
E quel suo mare senza onde
e la sua vita gelata
E allora sognò Atene
sotto una nevicata
Guardalo come cammina
ballerino di samba
E come inciampa in ogni spigolo
innamorato e ridicolo
Come guida la banda
come attraversa la strada
senza una gamba
Portami via da questa terra
da questa pubblica città
Da questo albergo tutto fatto a scale
da questa umidità
Dottoressa chiamata Aprile
che conosci l'inferno
Portami via da questo inverno
portami via da qua
E allora sognò Atene
e l'ospedale militare
Ed i soldati carichi di pioggia
e un compleanno da ricordare
Ed un ombrello sulla spiaggia
e un dopoguerra sul lungomare
E allora sognò il tempo
che lo voleva fermare
Guardalo come cammina
Lazzaro di Notre Dame
Come sta dritto nella tempesta
alla fermata del tram
Chiama un tassì si mette avanti
dai Campi Elisi alla Grande Arche
Gambadilegno avanti avanti
avanti marsch!
Quest'uomo è nel mio cuore da sempre!
RispondiEliminaAbbracci.
Riesce con una prosa elegante e una melodia poetica a raccontare i drammi e le difficoltà della vita.
EliminaCiao pia a presto.