Un commento, ad un mio recente post, dell’amica Pia mi ha offerto lo spunto per una riflessione: quanto è importante sapere se un artista che crea opere prettamente concettuali sappia o meno disegnare?
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Naty (Natalia Caragherghi) – Il Dubbio – Olio su tela cm 60 x 80
La
nostra percezione cambia in base alla risposta che otteniamo?
Tralasciamo
naturalmente tutti quei pittori che pur non realizzando opere figurative non
lasciano dubbi sulle solide basi su cui la loro arte si regge.
Faccio
fatica a pensare che un artista sia completamente negato nel disegno, un
pittore astratto non realizzerà mai niente di convincente (che non significa
che ci piaccia) senza partire dalle fondamenta del disegno, non tanto nella
tecnica quanto nella conoscenza degli schemi che, se disattesi, non permettono
quell’armonia fondamentale per un lavoro quantomeno accettabile.
Anche
una performance nasce da basi simili o non necessita di queste competenze?
I
lavori di Christo e Jeanne Claude ci hanno regalato installazioni incredibili,
naturalmente sappiamo che erano degli eccellenti disegnatori, ma è importante
avere la certezza che sia cosi o la nostra “lettura” di “Floating Pearce” muta
completamente a seconda delle capacità del geniale duo?
Come
avevo già accennato in risposta all’intrigante spunto di Pia ho sempre
sostenuto che lo studio, la conoscenza dell’artista, siano fondamentali
nell’approccio alle opere, questo inevitabilmente influenza il nostro pensiero
che si fa più critico nel momento che abbiamo maggiori informazioni (anche se
c’è qualcuno che pensa, con il diritto di farlo, che sia più importante la
sensazione che proviamo al primo sguardo).
Chi
non conosce Picasso (sono molti di più di quello che immaginiamo) rimangono
stupiti nel vedere le opere giovanili dopo aver sostenuto che non sapeva
disegnare e di conseguenza realizzava dipinti “senza senso logico”.
Nel
momento in cui scoprono che il pittore spagnolo sa disegnare, e in modo
eccelso, si chiedono perché avesse preso la strada del cubismo, questo è
servito per approfondire, se fossero rimasti alla prima percezione non
avrebbero mai scoperto la grandezza dell'artista.
Ma
torniamo al quesito iniziale, quanto è importante sapere se Marina Abramovic
sappia o meno disegnare nel momento in cui le sue performance vanno in una
direzione differente? Maurizio Cattelan sa disegnare? Piero Manzoni sapeva
disegnare? (spoiler: si) ma davanti ai suoi “achrome” è importante saperlo?
Alla
fine la domanda di Pia ha una (mia) risposta, certo che è importante saperlo ma
l’esito del quesito non inficia e non convalida l’opera, in entrambi i casi il
giudizio va oltre questo particolare anche se conoscerlo aiuta a comprendere l’artista.
Il
commento della nostra cara amica si
chiude con “ecco perché prendo tutto con le pinze”, ed è questo il
comportamento che dobbiamo tenere, evitare di prendere tutto per buono (o
cattivo) in base al punto di vista altrui, dobbiamo tenere sempre alta la guardia e studiare a fondo per poter avere un nostro angolo visivo, ma per
arrivare a questo dobbiamo guardare molto in profondità sapendo che tale
“luogo” non riusciremo mai a raggiungerlo.
