Paolo Giovanetti, professore di
Letteratura italiana, sostiene che la poesia nell’attuale periodo storico è
prevalentemente concettuale, la poesia si avvicina moltissimo alle arti
figurative.
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Agnes Martin – Nigth Sea, 1963 – Pastello e foglia d’oro
su tela di lino, cm 183 x 183
Sono molti i “paletti” da collocare,
innanzitutto bisogna evitare di mischiare il tutto come se si trattasse di una
poesia omologata, seconda cosa si dovrebbe chiarire meglio il termine
“concettuale”, nella pittura il confine, pur essendo labile, possiamo
tracciarlo, nella poesia è molto più difficile.
Cosa si intende con poesia
concettuale? Una poesia che è sostanzialmente teorica, ideale, astratta? Questo
significa che non è “presente” una poesia reale, concreta, sostanziale?
Da sottolineare che definire
qualsiasi cosa concettuale e al contempo figurativa può confondere le idee
dando cosi la possibilità a chiunque di dire tutto e il suo contrario.
Naturalmente l’arte di concetto e
quella figurativa non si escludono ma ho l’impressione che si cerchi una strada
aperta a tutto in modo che qualsiasi pensiero la possa percorrere senza tema di
smentita o, meglio ancora, che nessuno possa confutarne il “tracciato”.
La teoria esposta da Giovannetti non
è chiara, almeno nella spiegazione (probabilmente sono io a non capirla) e non
lo è non tanto perché il professore non sia riuscito a renderla tale ma perché
i confini sono labili al punto che si sovrappongono fino a diventare
invisibili.
La poesia contemporanea, cosi come
ogni altra forma d’arte, risente della sovraesposizione mediatica, siamo invasi
da maree di scritti, di dipinti, di fotografie, ognuno può rendere pubblico il
proprio lavoro (e questo è positivo) ma in questo modo si satura lo spazio
disponibile al punto che tutto appare omologato, le novità rischiano di essere
soffocate.
Altro pericolo costante è dato dalle
mode, i media tendono a promuovere poeti che si allineano ad un preciso
pensiero, questo concentra l’attenzione delle masse su un binario, tutte le
altre diramazioni vengono ignorate, per questo motivo tutto ci appare uguale.
Ampliare lo sguardo prestando
attenzione a ciò che è meno conosciuto, in questo modo ci renderemo conto che
la poesia, come altre forme d’arte, è tutt’altro che “limitata”.

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