martedì 30 dicembre 2025

Dove, come e quando

Quando chiediamo cosa rende grande Caravaggio nella maggior parte dei casi ci sentiamo rispondere che è la sua eccelsa maestria nella tecnica del chiaroscuro, altri, a ragione, mettono in luce l’aver messo al centro dell’opera la gente comune, in particolare gli emarginati.

Jacopo Bassano Jacopo dal Ponte) – Adorazione dei pastori con Santa Corona, san Vittore e un devoto, 1568 – Olio su tela cm 239 x 150 – Museo Civico, Bassano del Grappa.

Chi non ha impressa nella memoria la “Madonna dei pellegrini” con le figure della copia adorante vestita in con abiti consunti e con i piedi nudi sporchi di terra?

Sicuramente per il secondo motivo, più del primo che però non va ignorato, Caravaggio deve la sua grandezza nell’aver messo la gente che vive ai margini della società al centro del mondo (artistico e non).

Si dice che sia stato il primo a portare avanti questa rivoluzione, e chi lo afferma non lo fa senza ragione, ma c’è chi questa idea l’aveva partorita qualche anno prima.

Nella miriade di articoli dedicati alla natività, che nel periodo natalizio affollano il web, ecco apparire l’opera di Jacopo Bassano dedicata all’adorazione dei pastori (che è anche il titolo del dipinto) il quadro, che è realizzato due anni prima della nascita dell’artista di Caravaggio, ci mostra alcuni pastori in visita alla sacra famiglia intenti ad adorare il neonato figlio di Dio.

Michelangelo Merisi (Caravaggio) – Madonna dei pellegrini (o di Loreto)1904-06  – Olio su tela cm 260 x 150 – Basilica di sant’Agostino, Roma.

In primo piano un uomo, dalle vesti logore è inginocchiato a terra proteso verso il Salvatore, oltre alla posizione, che ritroveremo quasi quarant’anni dopo, si notano i piedi sporchi, d’altro canto solo i più abbienti si potevano permettere delle calzature.

Le scene dei due dipinti, pur in contesti differenti, si assomigliano moltissimo, Caravaggio aveva visto l’opera di Bassano prima di realizzare la propria?

Quale sia la risposta, quasi scontata, non ha alcuna importanza, questo confronto, che non vuole portare da nessuna parte, è lo spunto per sottolineare l’inevitabile influenza del passato nella costruzione del futuro, la novità, anche la più rivoluzionaria, ha sempre una “madre”, la differenza la fa il modo in cui la si pone e il fatto che la genesi dell’idea stessa sia stata dimenticata.

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