martedì 8 ottobre 2024

Lo spirito della terra

 

Henri Rousseau – L’incantatrice di serpenti, 1907 - Olio su tela cm 196 x 189,5 - Musée d’Orsay, Parigi


Rousseau era particolarmente legato a Robert Delaunay, anch’gli pittore, di cinquant’anni più giovane e grande ammiratore dell’arte del “doganiere”.

Questo dipinto è la testimonianza di questo legame, la madre del giovane artista parigino intratteneva gli ospiti circondata da numerose piante dalle grandi foglie, sovente raccontava del suo viaggio in India con dovizia di particolari sulla fauna e sulla flora locale, la donna, esortata dal figlio, commissionò questo dipinto a Rousseau che nel frattempo era diventato amico della famiglia, i racconti della signora Delaunay e le piante che riempivano la casa hanno senza dubbio influenzato la visione di Rousseau.

L’opera non ci mostra una giungla infida, pericolosa, al contrario, nonostante i toni cupi, sembra la rappresentazione di un luogo magico, di pace, dove ad emergere è l’aspetto spirituale.

Nella parte sinistra vediamo un corso d’acqua leggermente increspato sulla cui riva troviamo un volatile dall’aria serena, nulla sembra turbarlo.

Nella parte destra c’è la giungla, scura intricata mentre in primo piano, con toni più chiari, troviamo quelle piante a foglia larga che ornavano il salotto dei Delaunay.

Fuori dalla fitta vegetazione ma a stretto contatto con gli alberi ecco la protagonista del dipinto, una figura in ombra, con un serpente sulle spalle, suona un flauto, unica cosa distinguibile assieme agli occhi che fissano l'osservatore, la cui melodia ammansisce e chiama a sé i serpenti, anche questi ultimi in ombra.

È proprio questo tipo di  rappresentazione della donna e dei serpenti che rende tutto magico, incorporeo, spirituale appunto.

L’incantatrice non è un demone, una strega, è una presenza benigna, legata alla madre terra, un’entità “alta” che custodisce gli spiriti della foresta.

Il quadro fu particolarmente ammirato dai surrealisti, Max Ernst realizzo un dipinto dove è innegabile il legame con quest’opera.

Una delle figure più importanti del movimento surrealista, André Breton, negoziò personalmente la vendita del dipinto quindici anni dopo la sua realizzazione.