Alberto Repetti - Una possibile scelta |
"L’atto creativo è l’incontro fisico di due forze, una è la materia che posiamo su un foglio o una tela, l’altra è l’intenzione, l’azione, il gesto che lo strumento compie sul foglio o sulla tela.
Mettere e togliere, sia che lo si faccia con un
pennello, con uno straccio o con un pezzo di carta, presuppone un percorso attraverso il quale il fine
ultimo è quello di rappresentare.
Da una parte il risultato in termini di lettura del
soggetto, dall’altra il racconto del suo sviluppo sulla superficie. Non è tanto
il soggetto che l’autore dell’opera guarda e contempla, ma di ciò di cui si
è privato e che si svolge come un racconto, quel momento è testimonianza di esserci
stato, di presenza infinita sul foglio o sulla tela."
(A. Repetti)
"ma di ciò di cui che si è privato" Verso la fine voglio credere che ci sia un "che" di troppo, forse anche un "di"; insomma preposizioni, pronomi o congiunzioni ad accavallarsi un po' come i colori infiniti sul foglio o sulla tela.
RispondiEliminaGrazie Franco, un errore mio (che ho corretto) ho aggiunto un "che" di troppo nella trascrizione di un audio, serve un po' più d'attenzione nelle riletture prima di pubblicare qualsiasi scritto.
EliminaIl "di" invece lo lascio perché è dell'autore delle parole utilizzate per esprimere questo bellissimo concetto.
Buona serata carissimo.
Molto bello questo scontro tra materia ed intenzione, si potrebbe parlare anche di equilibrio, ma la "foga" artistico ricreativa fa proprio pensare più ad uno scontro.
RispondiEliminaNel mio personalissimo processo creativo vince sempre la materia, l'intenzione deve accontentarsi di quel che viene.
Più che ad uno scontro si ha l'impressione di assistere ad un rituale, dove l'idea cerca di domare la materia che a sua volta "finge" di ribellarsi ben felice di essere domata.
EliminaPenso che per quanto concerne il tuo "processo creativo" sia l'intenzione a prevalere, l materia è un mezzo che tu sai benissimo controllare, senza l'idea non esisterebbe nulla di ciò a cui dai vita.
Ciao Alberto, buon inizio di settimana.
Già creazione... parola molto difficile da comprendere ma soprattutto da spiegare ed identificare. Forse è giusta la parola usata sul finire del tuo post, forse è un volersi raccontare, non importa in che modo ma farlo, l'atto è già creazione di sé. Che poi diventa interpretazione di altri, di chi assiste e "guarda" il compiuto. Ciao Romualdo!
RispondiEliminaP.s. complimenti anche per gli interessanti post che hai scritto in precedenza e ti ringrazio anche per quelli. 😘
Ciao Pia, in fondo la creazione è l'inizio di una "narrazione" che non sappiamo mai dove ci può portare, l'artista da alla luce il proprio pensiero tramite la materia che a sua volta inizia un percorso dopo l'unione con il suo opposto.
EliminaGli altri (gli osservatori) ne danno una visione personale costruendo cosi la storia stessa dell'opera.
Grazie mille per i complimenti e per le tue riflessioni, con un abbraccio ti auguro una buona giornata.