sabato 25 novembre 2023

I (miei) riferimenti artistici oltre il tempo

Pensare alla situazione attuale e reinterpretarla con l’arte.

Cosa può rappresentare il momento che stiamo attraversando, non tanto riguardo alla causa quanto alle sensazioni che proviamo quando cerchiamo di osservare da una certa distanza un insieme di fattori al limite dell’assurdo.

Lucio Fontana - Concetto spaziale, attesa 1964

Gli eventi di questo momento storico mi portano ad un’opera di Lucio Fontana, un taglio netto nella tela e la differente interpretazione che può essere “trasposta” al nostro quotidiano.

Il taglio, se osservato con una certa distrazione, può apparire come una ferita inferta alla perfezione alla tela, senza approfondire non ci resta che il rimpianto della purezza perduta, una concezione che ci ha portato ad escludere tutte le possibili varianti.

Ma se andiamo oltre la visione che ci ha accompagnato fino ad ora ecco che tutto muta, la ferita inferta, con apparente violenza, si trasforma in una nuova opportunità.

“Concetto spaziale, attese” è il “nome” dato da Fontana a queste sue opere, se sappiamo andare oltre il canonico modo di vedere ciò che abbiamo di fronte, tutto si trasforma in un’occasione per crescere, il “taglio” non è più un’offesa, diventa il simbolo di rinascita.

Da quella fenditura, nella tela come nel tempo, può scaturire ciò che desideriamo, dobbiamo avere la pazienza di attendere e la convinzione che tutto è possibile.

E se dal “taglio” non dov’esse emergere nulla? L’apertura che prende forma per mano dell’artista ha comunque altre possibilità, può trasformarsi nell’invito ad entrare in una dimensione altra, forse migliore, sicuramente più aperta, dove la visione del tutto è a portata di mano, oppure non ci resta che attendere, anche all’infinito.

Ma è l’infinito il vero obbiettivo di Fontana? Non lo sappiamo con certezza ma sarebbe il fine ideale per un’opera spesso sottovalutata, sovente derisa, solo in poche occasioni considerata per quello che veramente rappresenta, per quello che significa per la storia dell’arte degli ultimi settant’anni e per ciò che trasmette ai giorni nostri.

6 commenti:

  1. Buongiorno Romualdo.
    Il fatto è che per arrivare a questo suo "concetto spaziale, attese" c'è tutta la sua vita prima. Tutte le sue esperienze artistiche, tutte le sue sculture, partendo dalle ceramiche alle sue pitture, alle sue esperienze architettoniche (apprezzava tanto Le Corbusier) raccolgono tutte le influenze del suo tempo.
    In realtà si sa bene cosa ha voluto fare con questo taglio (con tutti gli altri buchi, tagli, fino a questo suo unico). Lui lo ha spiegato molte volte. Voleva porre in evidenza il fatto che una tela non era solo una semplice base per dipingere, un supporto artistico. Con quel taglio la tela diviene essa stessa un'opera d'arte. Il taglio le infonde spazio, profondità, segno. Immaginazione e profondo significato di come tutto può cambiare con un semplice, deciso e netto fendente. Anche il pensiero va oltre, si spande, rincorre significati. Ma é tra le sue ultime opere e per comprendere bene la sua arte bisogna prima scoprire cosa egli ha fatto, il suo talento artistico con le altre meno conosciute (ahimè) opere.
    Per cui infine se come indichi interpretiamo quest'opera trasponendola ai nostri tempi, prima di tutto dobbiamo tornare alla storia. A ciò che da essa abbiamo appreso, alle cose giuste e sbagliate e poi con grande rabbia tagliamo lo spazio bianco del futuro non conosciuto ancora con la lama di ciò che è giusto e che deve arrivare per migliorare tutti noi ed il mondo.
    Ciò che sarà nell'infinito di quello spazio, entro il taglio, dipende da noi col nostro riempirlo.
    Ti abbraccio Romualdo e perdona le tante parole. Ciao carissimo e buon fine settimana.
    P.s. Lucio Fontana è tra gli artisti da me preferiti, per la sua profonda conoscenza artistica e per il suo valido modo di comunicare oltre che di comunicarcelo. 😘

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    1. Ciao Pia, le "tante parole" sono benvenute quando aitano ad ampliare un pensiero, quello che tu dici è sacrosanto, qualche mese fa ho accennato alla vita artistica di Fontana con un titolo un po' provocatorio: "Chi considera Lucio Fontana solo quello dei tagli ... probabilmente non conosce Lucio Fontana", i tagli sono effettivamente il sunto di un percorso durato anni dove si sono alternati metodi differenti ma con un comune denominatore.
      Il mio intento, che hai colto immediatamente, è quello di proiettare la sua visione aggiungendo quella dell'osservatore contemporaneo, d'altro canto l'arte, quella vera, continua ad evolversi.
      La tua frase finale riassume la grandezza di questo genio artistico che purtroppo non è compreso da molti, nonostante gli anni trascorsi.
      Ti ringrazio per il tuo contributo, il post ne guadagna senz'altro.
      Un abbraccio a te, buona giornata.

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    2. Ho fatto diversi errori, perdonami ma non mi son riletta. Grazie delle tue parole Romualdo.

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    3. Non vedo errori particolari, il concetto è chiaro, l'esposizione è ottima, ribadisco il piacere di questo confronto😊

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  2. Vengo giusto da "Roma, Arte in nuvola", dove più di 150 Gallerie nazionali e internazionali, stanno offrendo (fino a domenica 25) il meglio dell'arte moderna. Non ti nascondo che trattasi di autentica overdose (dove non mancano ovviamente i Fontana) e si rischia la destabilizzazione passando da estremi che spesso non si toccano, opere che sollecitano oltre l'immaginabile.. come sottolinei nel post, l'invito base è "entrare in una dimensione altra", qualche volta attendiamo poco, a volte di più, a volte potremmo rimanere davanti un'opera fino a chiusura mostra. Comunque ci mettiamo in gioco.. ovviamente ne parlerò da me, spero di leggerti..

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    1. Una fiera come questa ci offre uno sguardo privilegiato sul mondo dell'arte contemporanea, la Nuvola di Fuksas ospita per il terzo anno una rassegna che ho seguito virtualmente e che vorrei farlo anche in presenza.
      Come dici tu il rischio di queste immersioni è quello di uscirne frastornati, è doveroso lasciare decantare il tutto e riprendere da quello che è rimasto impresso nella nostra memoria, un'overdose che stordisce ma che non lascia indifferenti, troviamo tutto ed il proprio contrario, qualcosa si inabissa atro emerge, l'arte come la vita innalza (o dovrebbe farlo) le eccellenze ed elimina il superfluo, anche se ultimamente sembra che vada di moda l'opposto.
      Non mancherò alla discussione, magari in modo provocatorio ... o magari no😉
      Grazie Franco, buona serata.

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