venerdì 15 gennaio 2016

Che cos'è in fondo un'opera d'arte?

In occasione del secondo compleanno di questo mio blog, volevo porre una domanda, anche se mi rendo conto che sia difficile rispondere senza avere anche solo un piccolo dubbio.

A volte mi chiedo a cosa ci si riferisce con il termine “opera d’arte”, domanda forse con troppe pretese, ma volevo fare una mia personale riflessione su cosa sia un’opera d’arte.


Ragazza in verde - Tamara de Limpicka

Naturalmente non la si intende nel senso di un manufatto di carattere artistico ma ciò che questo termine significa nell’immaginario collettivo: un capolavoro.

Devo tralasciare il discorso relativo alla tecnica per due motivi: perché non ne ho le necessarie competenze e perche voglio concentrarmi su quella che ritengo  la cosa fondamentale nell’arte: la “trasmissione” di emozioni.


Dama con l'ermellino - Leonardo da Vinci

Quando ci si trova davanti ad una scultura, un dipinto o una fotografia siamo investiti da un’infinità di emozioni e sono proprio le emozioni il parametro di giudizio delle opere artistiche.

Quando osservo il volto della “Madonna della seggiola” di Raffaello o della “Signora di Shalott” di Waterhouse sono investito da una miriade di sensazioni, sensazioni di pace ed estrema protezione nella prima, grande malinconia e senso di triste rassegnazione nella seconda.

Come non “sentire” una forza interiore data dalla tetra magia del paesaggio creato da Friedrich nella sua “Abbazia del querceto” o la regale e maestosa serie di Böcklin “L’isola dei morti”? 

L’intensità poetica di De la Tour e i suoi dipinti “a lume di candela” vale più di qualsiasi altra opera per il semplice motivo che la sensazione provata è di una forza devastante. Mi è impossibile osservare “L’apparizione dell’angelo a San Giuseppe” senza provare una piacevole percezione di serenità, la stessa serenità aggiunta alla pace e alla tranquillità che provo davanti a “Il pergolato” di Silvestro Lega o la stupenda opera di Renoir “Rosai a Wargemont” piccoli scorci di vita quotidiana e angoli incantevoli dei nostri giardini che vengono “raccontati” in modo da trasmetterci emozioni.


Natura morta con pesche e fragole -Louise Moillon

Paura e angoscia, sensazioni di grande euforia o di profonda tristezza; se un'opera non trasmette nulla di tutto questo non può che lasciarci indifferenti ed è proprio l’indifferenza che fa di un dipinto o di una scultura un’opera di minore valore emozionale, naturalmente del tutto personale.

Infatti un quadro che non ci dà delle emozioni non vuol dire che sia scarso o brutto; infatti ciò che non trasmette a noi sicuramente lo veicolerà verso qualcun altro. L’errore più grande che possiamo fare è definire un’opera “di nessun valore”; quante volte ci è capitato di sentire frasi come “questo quadro fa schifo, questa non è arte”? Forse il giusto approccio sarebbe quello di definire il dipinto “non di nostro gusto” perché l’arte è composta da migliaia di tasselli che solo con la presenza di tutte queste tessere possiamo trovare l’immagine completa del mondo artistico.


Sopra Vitebsk - March Chagall

La famosissima “Monna Lisa” di Leonardo viene definita, a ragione,  una delle opere di maggior valore dell’intera storia della pittura. Nessuno mette in discussione il genio di Leonardo e la sua impronta fondamentale nella storia dell’arte ma questo dipinto trasmette sensazioni opposte a seconda dell’osservatore, commenti entusiastici che si contrappongono  all’assenza di emozioni. Con questo non posso dire che non si tratti di un’opera d’arte ma sicuramente molti non citeranno mai la “Gioconda” come uno dei loro capolavori preferiti.

Un altro esempio è dato dalla pittura di Picasso, genio assoluto per molti ma anche pittore incomprensibile per altri, c’è chi arriva a dire che l’artista spagnolo non sa dipingere, può sembrare un’assurdità ma per chi la pensa in questo modo tanto assurdo non è.


Amedeo Modigliani -Giovane uomo con cappello

Dunque tutto è soggettivo (immagino cosa penseranno gli esperti d’arte, se mai leggeranno questo mio scritto). Prendiamo la fotografia, ho parlato nel mio blog di alcuni fotografi: i ritratti di Karsh, con il loro realismo che trasmette l’essenza e la personalità dei personaggi fotografati sono o non sono delle opere d’arte? Oliviero Toscani che con le sue provocazioni riesce a trasmettere messaggi forti tramite forti emozioni, ha creato opere d’arte?

Qualcuno dirà di no, altri penseranno che se siamo investiti da forti emozioni non si può trattare di semplici dipinti, sculture o fotografie, ma di piccoli o grandi capolavori.

Un ultimo accenno alla musica, chiunque di noi ha le proprie canzoni preferite, se chiediamo quali sono i dieci (o venti, non importa) brani più belli della storia della musica, otterremo sempre classifiche diverse, troveremo brani più presenti di altri ma ogni essere umano ha la sua lista di capolavori.


Joseph Karl Stieler - Ritratto di Beethoven (part.)


L’importanza della colonna sonora nella nostra vita è data dai capolavori musicali che ci accompagnano: tutti abbiamo una canzone che ci ricorda il passato, brani per i momenti felici e per quelli tristi che, accompagnati dalla “nostra” musica, si trasformano in dolce, e al contempo amara malinconia.

Se una canzone piace a mille persone e ad altre due no significa solo che per i mille è un’opera d’arte, mentre per gli altri due non lo è.

Probabilmente, anzi sicuramente, il mio approccio all’arte sarà sbagliato, ma penso che sentire i “brividi”, emozionarsi fino alle lacrime o provare un forte senso di gioia e serenità siano condizioni fondamentali per godere delle infinite “creazioni” che gli artisti del passato e del presente ci hanno regalato e che continueranno a fare nel futuro.

Le immagini  mostrano altre grandi opere di artisti non citati in questo articolo in quanto i pittori nominati conducono con un link a pagine di questo blog dove si possono ammirare i loro lavori.



14 commenti:

  1. A mio modesto parere "opera d'arte" è quella che provoca emozioni -positive o negative, attenzione, valide entrambe perché sempre emozioni sono- e che lascia dentro di sé un'immagine un ricordo una traccia.
    Tu citi la Monna Lisa di Leonardo, riconosciuta da tutti come il massimo capolavoro ritrattistico.
    Io un'idea ce l'ho. Tecnicamente il quadro è perfetto sì, ma questa perfezione ce l'hanno tanti altri dipinti. Cos'ha di speciale la Monna Lisa? Secondo me l'ambiguità del suo sorriso indecifrabile e stupendo, il senso di mistero che trasmette a chi la guarda e poi l'abilità di Leonardo che si lascia guardare dentro gli occhi dalla sua modella, in modo che TUTTI si sentono guardati da Monna Lisa, che segue te, te, te e me e soltanto te, te, te, e me tra tutti i visitatori in sala.
    Un vecchio trucco usato anche dai fotografi che chiedono alla modella di guardare dentro l'obiettivo.

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    1. Ciao Vincenzo, sono d'accordo con te, emozioni, sensazioni intense che catturano l'attenzione e che permettono un contatto con l'opera che va al di la del semplice "guardare".
      Hai descritto benissimo le sensazioni che provi davanti al dipinto di Leonardo e in effetti non si può non definirlo un'opera d'arte, ma confesso che quest'opera non riesce a darmi le emozioni che provo davanti ad altri quadri.
      Grazie per l'intervento, puntuale e incisivo.
      Buon fine settimana.

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    2. Straverissimo Romualdo. Io l'ho osservata tre minuti poi me ne sono andato.
      Sono rimasto ore dentro la Cappella degli Scrovegni a lasciarmi trafiggere dagli affreschi di Giotto. Resto anche più di mezzora immobile quando entro in San Pietro davanti al gruppo della pietà di Michelangelo nella prima cappella a destra. Favoloso, e più lo guardo più scopro quanto sia bello.

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    3. Questo conferma quanto sia fondamentale la propensione a soffermarsi davanti ad un'opera quando questa ti comunica anche la più piccola sensazione, ci sono istanti in cui si entra in contatto con un dipinto (ma può essere una scultura o una fotografia) e si fa sempre più forte il richiamo, al pinto che possiamo rimanere in "visione" per un tempo indefinito.
      Buona serata Vincenzo, a presto.

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  2. Per capire una vera opere d'arte, bisogna conoscere molto cose io personalmente passa dire che mi piace ma non qualificare una vera opera d'arte!!!
    Ciao e buon a serata cara Romualdo.
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, se si tratta di tecnica è chiaro che per poterla giudicare sono necessarie le giuste conoscenze, ma se entra in ballo l'emozione che può essere recepita osservando un dipinto o ascoltando una canzone, allora sono convinto che tutti abbiamo il diritto di sottolineare qual'è per noi un'opera d'arte.
      Buona serata, a presto.

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  3. Condivido. Dato per scontato che un'opera d'arte, per essere tale, dovrebbe trasmettere emozioni anche se non necessariamente a tutti, aggiungerei che sicuramente sono tanti i capolavori che nei secoli sono stati creati nel mondo, dai quadri alle poesie, alla musica, ma nati in un'epoca o in un momento sbagliato e lasciati da subito morire nell'oblio. Secondo me questo può succedere a precursori di un genere, a voci isolate dai toni complessi, difficili da comprendere per i contemporanei. Qualcuno di questi si salva, vengono riportati alla luce e riconosciuti dai posteri, altri restano nel buio e nessuno li potrà mai godere. Questa idea mi fa malinconia.

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    1. Ciao Ambra, quello che sottolinei è giusto, in effetti il fatto di non essere capiti per svariati motivi, culturali o morali, ha fatto perdere per strada grandi opere che probabilmente non vedremo mai. E' un vero peccato. Tutt'oggi ci sono artisti che non hanno gli agganci giusti e sono costretti a buttare in soffitta i propri lavori che con il tempo verranno definitivamente dimenticati.
      Tu ricordavi pittori, scultori ecc. che non sono stati capiti, che erano troppo "avanti", aggiungo gli artisti che non hanno avuto, e non hanno tutt'ora, le giuste "raccomandazioni", anche questo è malinconicamente triste.
      Grazie, ogni vostro intervento racconta cosa può essere definita un'opera d'arte, un modo per capirne di più.
      Buon sabato.

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  4. Bravo Romualdo mio , mai così bene si poteva inquadrare l'arte in generale come hai fatto tu.
    Io ricordo l'emozione fino alle lacrime provata a Lucca alla vista del monumento funebre di Ilaria del Carretto con il suo cagnolino ai piedi. Un'emozione straziante mai provata prima. O quando guardo le donne d Modì con gli occhi pieni di cielo, quello che spesso mancava a lui o ne aveva troppo. E alla musica , come è possibile stilare una classifica quando l'abbiamo nel cuore e i cuori per fortuna o meno sono così diversi..
    Grazie ancora per queste tue riflessioni
    e..
    Un abbraccio serale

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    1. Ciao Nella, hai fatto degli esempi che ci raccontano cosa si prova davanti a quella che definiamo un'opera d'arte, emozioni intense che ci bloccano di fronte a certi lavori, il monumento funebre di Ilaria del Carretto riesce a sprigionare sensazioni che vorticosamente ci avvolgono e ci lasciano sospesi in una dimensione senza tempo.
      Riguardo alla musica chi più di te può confermare quanto sia difficile, se non impossibile, trovare un'univoca opera d'arte.
      Grazie a te per il pensiero intenso e appassionato che aggiunge ulteriori spunti riguardo a questa difficile domanda.
      Buona settimana, a presto.

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  5. Concordo con il requisito di base che è il riuscire a trasmettere emozioni. Ma voglio aggiungere che cos'è che rende famosa un'opera? A volte ci sono dietro molti fattori che lo spettatore ignora per forza di cose. Ho conosciuto nella musica persone geniali che sono rimaste per sempre apprezzate sono dagli amici perché non avevano voglia né modo di " sfondare" nel mondo del mercato musicale e vedo poi spesso musicisti e cantanti assolutamente squallidi e con scarso talento diventare famosi e importanti. Quindi anche nel passato c'era questo meccanismo imponderabile secondo cui venivano commissionate addirittura delle opere perché facevano tendenza nella loro epoca e chissà quanti sono rimasti sconosciuti! Detto questo, che oggi vale mille volte più di ieri, per me il giudizio su un artista è e deve essere soggettivo. Quel tale che installa barattoli di cacca ( ora non ricordo il nome) per me non è un artista anzi mi provoca un grandissimo fastidio. Si dirà che è questo il suo scopo, ma allora anche uno scippatore è artista!

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    1. Ciao Marina, quello che dici conferma il fatto che la definizione di opera d'arte è soggettiva (l'hai appena detto) Piero Manzoni con i suoi barattoli provoca fastidio, ma si tratta pur sempre di sensazioni, per negative che siano. Non intendo difenderlo, l'idea di base non mi piace nel modo più assoluto, ma la sua provocazione sta proprio nel fatto di chiedere se anche questa "opera" estrema si possa definire arte.
      Interessante il tuo pensiero di cosa rende famosa un'opera ma non è detto, come mi confermi, che se anche è famosa ognuno di noi la possa considerare un capolavoro.
      Ho posto questa domanda proprio per potermi confrontare con voi, le vostre idee, i vostri pensieri mi danno la possibilità di aprire nuove strade, nuovi modi di intendere l'arte.
      Ti ringrazio moltissimo di aver lasciato la tua opinione, so che domande come questa non avranno mai rispose certe ma possono proporre nuovi interrogativi e dare vita a nuove interessanti ricerche.
      Buona serata, a presto.

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  6. Secondo me hai fatto riflessioni giustissime!
    È una di quelle cose cose non si possono definire con precisione.
    Sicuramente sta ad indicare qualcosa di eccezionale ma la soggettività è un fattore che ha grande peso: chi trova eccezionale la tecnica, chi l'impatto, chi il significato, chi apprezza l'insieme globale e chi i dettagli, chi trova eccezionale l'innovazione annoiandosi col passato e chi trova eccezionale la tradizione e storce il naso alle follie moderne, chi "sente" di più certi colori, certi tratti, certi soggetti e chi altri...
    Volendo andare più in là di "qualcosa di speciale", la risposta alla domanda "a cosa ci si riferisce con il termine “opera d’arte?” non può che essere una personale riflessione.
    E se qualcuno pretende di poter dare un giudizio obiettivo ed insindacabile non è un saggio e nemmeno un'esperto ma un arrogante e presuntuoso!

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    1. Ciao Anna, c'è ben poco da aggiungere al tuo pensiero, tanti piccoli particolari che per qualcuno sono quasi insignificanti mentre per altri sono l'essenza dell'opera d'arte, il gusto personale, la percezione e perché no, lo stato d'animo del momento.
      Quante volte capita che un'opera al primo sguardo non ci dica nulla ma con ulteriori passaggi iniziamo un percorso che ci fa innamorare dell'opera stessa.
      Grazie davvero per la tua riflessione.
      Ti auguro un sereno fine settimana.

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