venerdì 3 luglio 2015

L'impero delle luci, Renè Magritte.


Autore:   Renè Magritte

Titolo dell’opera: L’impero delle luci – 1953-54

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 195,4 cm x 131,2 cm

Ubicazione attuale:  Peggy Guggenheim Collection, Venezia.







«Nell' "Impero delle luci" ho rappresentato due idee diverse, vale a dire un cielo notturno e un cielo come lo vediamo di giorno. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia».

(Renè Magritte)


Difficile aggiungere altro alle parole del pittore francese, se non l’incredibile effetto che l’insieme della notte e del giorno creano agli occhi dell’osservatore.

In primo piano un laghetto antistante una casa illuminata dalla tenue luce di un lampione, due finestre con le persiane aperte mostrano l’interno illuminato mentre fuori il buio avvolge parzialmente il maestoso albero posto davanti alla casa e il boschetto dietro l’abitazione.

Spicca il contrasto tra questo scorcio notturno è il cielo azzurro cosparso di leggere nuvole bianche, è evidente che il paesaggio sullo sfondo è diurno anche se il confine non appare definito soprattutto al primo sguardo.

L’artista fonde le due sensazioni: più positiva quasi radiosa quella dovuta alla luminosità del sole che si contrappone al sentimento di turbamento e angoscia che quasi naturalmente è associato all’oscurità.

Quella descritta qui è una delle quattro versioni della serie “L’impero delle luci”, una è precedente realizzata nel 1950 e conservata nel Museum of Modern Art di New York, l’altra è esposta al Musèe Royaux des Beaux-Arts in Belgio ed è datata 1954, la quarta è realizzata nel 1967 e fa parte di una collezione privata.

Magritte fa suo il metodo conosciuto come ossimoro, cioè l’utilizzo di una figura retorica che mostra nello stesso istante due concetti opposti, la costruzione dell’opera raffigura la tipica composizione dei sogni, dove il sogno stesso rappresenta l’essenza dell’animo umano.

4 commenti:

  1. A volte può capitare una situazione di luce simile, anche se non così estrema ovviamente. E se capita passeggiando e vien voglia di scattare una fotografia son guai! Bisogna fare una scelta, rinunciare a qualcosa, o essere bravi ad impostare la macchina e/o elaborare l'immagine a computer. Il pennello invece, anche in situazioni estreme, è una bacchetta magica!

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    1. Ciao Anna, bello l'accostamento pennello-bacchetta magica, hai ragione con il pennello si possono creare situazioni altrimenti impossibili. Si riesce ad andare oltre la logica, è la grandezza della pittura.
      Grazie Anna, buona giornata.

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  2. Caro Romualdo, io non solo dire che è molto bello!!!
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, un dipinto che può lasciare indifferenti o ipnotizzare con l'azzardo "illogico", Magritte fa leva sulla realtà descritta in modo "assurdo" e, paradossalmente irreale.
      Buon sabato.

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