Se chiedete cosa ha fatto Giotto da renderlo cosi famoso avrete, nella maggioranza dei casi, una risposta univoca, Giotto ha disegnato il cerchio perfetto!
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Vasilij Kandinskij – Several circes, 1926 – Olio su tela 140,3 x 140,7 – Solomon Guggenheim, New York |
Ma
lo storitelling alla fine vince sempre, la leggenda del famigerato cerchio
emerge inesorabilmente, se facciamo qualche ricerca sul web ecco fiorire una
marea infinita di siti che raccontano la vicenda, a parte qualche caso isolato
nessuno premette che si tratti di una narrazione senza fondamento (sia che
l’autore ne sia al corrente o meno).
Tutto
parte dalle parole di Giorgio Vasari che nel celebre “Le vite de’ più
eccellenti pittori, scvltori e architettori”, narra la vicenda del giovane
pittore toscano che si trovò si fronte a sua santità.
Vasari
cita papa Benedetto IX, ma Teofilatto III non era contemporaneo di Giotto,
questo spinge a pensare che si tratti di un errore di stampa o dello stesso
Vasari che inverte le cifre, più vicino all’artista fiorentino è Benedetto XI.
Ma anche qui qualcosa non quadra, nel periodo in cui è ambientata la “storia”
sul soglio pontificio siede Bonifacio VIII, è dunque quest’ultimo che chiama
Giotto al proprio cospetto.
Fare
affidamento sulle parole di Vasari quando racconta gli artisti suoi
contemporanei non è scontato, se poi le sue ricostruzioni vanno indietro nel
tempo di qualche secolo …
Cosa
successe, o si dice sia successo, lo sappiamo benissimo, alla richiesta di una
dimostrazione di cosa sapesse fare con il pennello, Giotto dipinse un cerchio
assolutamente perfetto.
Alcune
versioni ci dicono che la cosa entusiasmò il pontefice al punto di rimanere
senza parole davanti a tale perfezione, altre raccontano del papa contrariato
da quello che definì un affronto.
Solo
questo è sufficiente per mettere in crisi la veridicità del racconto, d’altro
canto nessuno, tra quelli che hanno studiato a fondo la storia dell’arte (salvo
le solite naturali eccezioni) ha mai preso sul serio questa vicenda.
Perché
allora per molti non ci sono dubbi sulla veridicità del celebre “Cerchio”?
La
tanto celebrata AI, alla domanda: “dove è custodito il Cerchio di Giotto”
risponde indicando una località, anche se non la stessa, Roma, Padova, Parigi.
Chiudo
con una considerazione, Vasari ha scritto ciò basandosi su pochi documenti e
spesso difficili da decifrare, oggi abbiamo accesso ad infinite informazioni,
in entrambi i casi giungiamo alla stessa (errata) conclusione, siamo certi che
lo sviluppo tecnologico sia sufficiente per ampliare la nostra conoscenza è la
capacità critica di valutarne le sfumature?
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