mercoledì 25 ottobre 2023

Il triangolo (artistico) perfetto

Salvador Dal' - Donna con testa di rose (part.)

C’è la regina, altera e inarrivabile, dietro la maschera di modella e musa si nasconde una cinica “manipolatrice” capace di stravolgere qualsiasi mente, facendo credere di esserne al servizio ma fondamentalmente continuando a muovere i fili, la regina ha un nome, questo nome riecheggia nel tempo, a volte come un sussurro, a volte assordante: Gala.

Poi c’è il creatore di sogni, eccentrico, spavaldo, presuntuoso, arrogante e … in balia degli eventi, l’ingegno, il talento, l’essere visionario, lo stordiscono fino al punto di non accorgersi che i suoi movimenti sono controllati dall’alto, da un’entità “regale” di cui non può non innamorarsi, anche il creatore di sogni ha un nome, Salvador ma il nome stesso si perde nei meandri della storia, Dalì è il suono che scaturisce dalla voce di chi lo ricorda.

Infine c’è l’angelo, l’affinità spirituale, il creatore di sogni la ricorda così, un angelo apparso dal nulla a rischiarare le zone d’ombra, a riscaldare le gelide stanze dell’anima, anche l’angelo ha un nome: Amanda, ma al contrario dei precedenti il nome risuona forte e chiaro.

Amanda col tempo lascerà il creatore, o forse è il creatore che abbandona l’angelo, per seguire altre strade, ma questa è un’altra storia.

4 commenti:

  1. Credo che questo sia il tuo punto di vista circa il senso che ha l'entrata di Amanda Lear, definito da lui "il suo Angelo" nel mondo particolare e nella vita di Dalì. Mi sembra tu abbia voluto sottolineare ciò.
    Abbraccio Romualdo.

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    1. Che sia il mio punto di vista è fuori discussione, l'entrata in scena di Amanda è fulcro del mio pensiero? tenderei ad escluderlo, penso invece che si tratti di un intervento che cerchi di dare un po' di respiro ad una situazione "estrema".
      Ho sempre considerato il rapporto tra Gala e Dalì "patologico", almeno dal punto di vista del pittore, la sua manifesta esuberanza nasconde una profonda insicurezza che viene lenita dalla presenza apparentemente affettuosa di Gala, dico apparentemente perché, al contrario di quello che pensa lui, mi ha sempre dati l'impressione di essere tutt'altro che sincera.
      Ciao Pia, un abbraccio.

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  2. Non so dirti ma da ciò che ho letto in giro e se non erro anche Amanda lo conferma nel suo libro, Dalì era diverso fuori dalle scene e dal suo apparente egocentrismo. Nel privato era premuroso e forse docile. Gala gli è stato a fianco tutta la vita. Ha conosciuto i suoi alti e bassi e quindi è normale che abbia fatto in modo che potesse ottenere anche tanto da lui. Anche se non lo hanno mai ammesso erano una coppia. Ma indicarla come "manipolatrice" no, io questo non lo credo. Anzi secondo me è lui che ha preteso tanto da lei.
    Ma queste sono mie impressioni, solo loro sanno e noi non conosceremo mai la verità.

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    1. Sicuramente la tua ricostruzione è più vicina alla realtà della mia, ho sempre avuto l'impressione che i due avessero bisogno l'uno dell'altro ma per "bisogni" che vanno al di là dell'affetto e dell'amore che unisce una coppia, tanto più longeva come lo erano loro (il che non toglie che l'amore e l'affetto fosse presente, anzi) da quello che ho raccolto, tra interviste e scritti, sono giunto ad una "lettura" un po' diversa da quello che emergerebbe in superficie, ma è un mio pensiero, nulla più.
      Grazie ancora Pia, buon weekend.

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