sabato 23 luglio 2022

Restauri mentali, rigenerazioni culturali

1980, 1994, queste due date delimitano un arco di tempo in cui si è realizzato quello che viene definito il restauro del secolo, sicuramente possiamo considerarlo il restauro più importante e discusso di sempre.


Il Giudizio Universale prima e dopo il restauro

La Cappella Sistina diviene il centro di discussione del mondo intero, quello che è già il luogo simbolo della grande pittura diventa motivo di scontro, i pareri contrastanti non si contano, intervengono figure prettamente tecniche, economiche, politiche e non sono pochi gli artisti che si schierano pro o contro (la maggioranza) il restauro.

Moltissimi gli oppositore dunque, molte petizioni vengono fatte per impedire i lavori, una delle più celebri (non so quanto competenti nel dettaglio) è quella firmata da alcuni artisti tra i quali Christo e Warhol, petizione organizzata da un commerciante d’arte, tale Feldman.

Tra i più importanti oppositori del restauro troviamo lo storico dell’arte James Beck che, al contrario di moltissimi altri, ha un confronto diretto con chi deve effettuare il restauro, Gianluigi Colalucci.

Naturalmente sono comprensibili i dubbi riguardo ad un intervento di questa portata, i restauri precedenti non avevano certo aiutato anzi, avevano arrecato ulteriori danni e per questo motivo bisognava procedere con estrema cautela.

Dopo due anni di discussioni e di studio seguono sei mesi di preparativi che  danno il via libera ai lavori, nel 1980 si inizia con le lunette, l’ottimo risultato scioglie ogni dubbio e si passa alla volta, da qui al Giudizio Universale fono agli affreschi laterali.

Colalucci ha sempre sottolineato che il suo intervento era di “pulitura”, il colore originale non avrebbe subito alcun danno, al contrario sarebbe tornato allo splendore originale.


La "Volta" prima e dopo il lavori di restauro

I musei Vaticani hanno raggiunto un importante accordo commerciale con un’emittente giapponese che acquista l’esclusiva delle riprese dell’intero restauro, ottenendo cosi i diritti di pubblicazione di ogni singolo fotogramma. Per tutto il tempo dei lavori ogni minuto è stato immortalato ottenendo un doppio scopo, un introito economico per il museo e al contempo la documentazione di ogni singolo movimento da parte del team di restauro, il minimo errore non sarebbe passato inosservato.

Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti, dopo secoli abbiamo finalmente l’opportunità di ammirare l’opera di Michelangelo (e degli altri artisti che hanno realizzato gli affreschi laterali) come appariva cinquecento anni fa, questo ha completamente ribaltato la percezione che avevamo sull’arte e sulla personalità del Buonarroti, le opere che apparivano scure, che hanno contribuito a dettare un profilo del pittore quantomeno forzato, svelano un mondo di colori che la dice lunga sulle certezze che tendiamo spesso ad avere.

Che molte delle critiche al restauro fossero mosse da “ideologie” faziose appare evidente da alcune dichiarazioni quantomeno bizzarre, tra le altre quella di aver minato la convinzione della gente che con questo lavoro ha sconvolto il credo popolare che aveva del periodo e della pittura di Michelangelo una certezza che è svanita alla fine della “pulitura”.

Infatti Antonio Paolucci, Che sarà direttore dei Musei Vaticani dal 2007 al 1016, riferendosi alla “patina” di sporco che Colaluci e il suo staff hanno tolto dagli affreschi sistini ha affermato: «la patina più difficile da togliere resta quella mentale di chi non riesce a vedere più in là di ciò che comprende».

4 commenti:

  1. Ricordo, più che le polemiche, come sia stata completamente capovolta la percezione dei dipinti di Michelangelo

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    1. Le polemiche ci sono state prima, il risultato è stato scioccante, finalmente abbiamo potuto comprendere la grandezza dell'opera.
      Come dici tu, la percezione si è ribaltata, l'idea di un Michelangelo che dipingeva in "chiaroscuro", ignorando quasi tutta la scala cromatica, improvvisamente decade, vediamo la Cappella Sistina con occhi nuovi, la storia si deve riscrivere e, come spesso accade, gli storici hanno preso una strada sbagliata.
      Grazie Alberto, buona serata.

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  2. Una volta stabilito il colore originale - immagino a seguito di studi e accertamenti validi - ovvio dover e poter ricreare l'atmosfera di una volta. Il resto delle chiacchiere non può interessare.

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    1. Per quanto riguarda l'intervento, dai vari documenti esistenti, tutto è partito dalla pulitura di una delle lunette, appurato che il colore originale era celato sotto uno strato di sporco accumulatosi nei secoli, si è deciso di fare una pulizia approfondita senza alcun rischio di "toccare" il lavoro michelangiolesco.
      Provo solo a immaginare cosa sarebbe successo ai giorni nostri dove i social danno voce a chiunque (specialmente a chi non ha molto da dire) resta il fatto che c'è sempre qualcuno alla ricerca di visibilità, ieri come oggi, le chiacchiere hanno un valore spesso nullo ma riescono a infastidire, e a volte ostacolare, chi veramente vuol fare qualcosa.
      Grazie Franco, buona giornata.

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