sabato 23 giugno 2018

Arte e provocazione. Maurizio Cattelan

Arte provocatoria o provocazione artistica?

La storia dell’arte è piena di sperimentazioni provocatorie in particolare l’arte del 900 che ha il suo culmine in artisti come Duchamp o Manzoni ma, mentre questi ultimi inseriscono, più o meno nascosti, dei messaggi di denuncia legata a ciò che gira intorno al mondo dell’arte stessa,  Maurizio Cattelan va oltre o quantomeno "altrove".

I famosi “Tre bambini impiccati” sono un esempio delle performance-sculture che l’artista ha ha realizzato negli anni, la scultura in questione  viene esposta pubblicamente in Piazza XXIV maggio a Milano.



Siamo nel 2004 e come naturale reazione ad una qualsiasi provocazione ha scatenato un vespaio (un uomo nel tentativo di rimuovere l’opera è caduto ed è stato ricoverato in ospedale a dimostrazione che troppo spesso si agisce d’istinto senza cercare di capire il perché di una qualsiasi situazione).

Certo l’impatto è stato tutt’altro che “leggero”, vedere tre "manichini" che rappresentano altrettanti bambini pendere impiccati da una albero (in questo caso si tratta di una quercia e anche la scelta dell'albero non è del tutto casuale) non può lasciare indifferenti, cercare per forza un significato immediato è comunque complicato cosi come è sconsigliato limitarsi a dare un giudizio puramente estetico senza fermarsi a riflettere sul motivo di tale “scultura”, non tanto sul significato voluto dall’autore quanto sull’impressione che ne ha l’osservatore.

Approfondendo la “visualizzazione” i corpi appesi e le corde che li sostengono vengono messi in secondo piano dallo sguardo dei tre bambini, infatti non si nota alcun segno di sofferenza ma i volti rimandano un ammonimento accusatorio, come a puntare il dito verso il mondo degli adulti che hanno un “impatto” negativo verso il mondo infantile e giovanile.

Troppo spesso si cerca nel bambino una crescita precoce soffocando l'innocenza tipica di quell'età, una crescita forzata che "uccide" prematuramente l'infanzia e tutto ciò che essa rappresenta.

E' curioso che uno dei bambini abbia i lineamenti del viso dello stesso Cattelan, facendo del bambino una figura "adulta" una seppur lieve somiglianza con l’artista veneto che mette in risalto quella che è una crescita forzatamente prematura e che al contempo permette all'artista di stare in equilibrio tra il mondo adolescenziale e quello pseudo-maturo degli adulti.

4 commenti:

  1. Caro Romualdo, trovo questa arte un po macabra che rinuncio di guardare.
    Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Ciao Tomaso, hai perfettamente ragione ma spesso sono queste forme estreme a richiamare l'attenzione, l'importante è che ci sia qualcosa da dire.
      Un abbraccio, buona giornata.

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  2. grazie per questo post! aiuta molto a capire il senso di opere di arte contemporanea spesso difficili da interpretare come appunto questa! ciao, buona settimana!

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    1. Ciao Marina, ti ringrazio, a volte davanti a manifestazioni artistiche siamo portati a dare giudizi perentori limitandoci all'apparenza, quando invece riusciamo ad approfondire ecco che tutto appare sotto un'altra luce.
      L'arte contemporanea si pone spesso sul confine tra arte e pura provocazione, è difficile da interpretare ma se ci fermiamo a riflettere forse non arriveremo ad una risposta certa ma vedremo l'insieme meno "opaco" e indecifrabile.
      Buona giornata, a presto.

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