giovedì 19 maggio 2016

La madre, Gianfranco Ferroni.


Autore:   Gianfranco Ferroni

Titolo dell’opera:   Mia Madre – 1958

Tecnica:   Olio su tela

Dimensioni:   120 cm x 60 cm

Ubicazione attuale:   Montrasio Arte, Monza.





Ferroni ha ancora negli occhi e nella mano (artisticamente parlando) gli orrori e le sofferenze della guerra a poco più di dieci anni dalla sua conclusione, e trasmette l’angoscia e la paura sulla tela.

Il malessere si evidenzia nell’immagine della madre che appare sbiadita, allungata, quasi stiracchiata come se l’intento del pittore fosse quello di trattenerne il ricordo.

La figura sembra il fantasma dell’umanità che viene risucchiato delle tenebre del male rappresentate dallo sfondo indistinto ma che con alcune linee (solo apparentemente casuali) disegna un percorso che conduce in un abisso tormentato alle spalle della donna.

I tratti irregolari, nervosi, si affiancano alle lame di luce che rendono ancor più angosciante la scena, un tentativo riuscito di ricordare l’assoluto significato di quella guerra (e di tutte le altre, molte tutt’ora in corso): la grande sconfitta dell’umanità.

La madre evidentemente rappresenta il massimo legame per qualsiasi individuo, veder svanire il punto di riferimento personale equivale alla perdita di dignità da parte del mondo intero.
 

4 commenti:

  1. Infatti riesce ad essere parecchio inquietante! Bravissimo!

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    1. Ciao Marina, tanto inquietante quanto "vero", un ritratto delle sensazioni provate davanti a gli errori e agli orrori del nostro passato e presente.
      Grazie e buona domenica.

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  2. Non conoscevo affatto questo pittore caro Romualdo e come sempre hai aperto un altro spiraglio della mia mente.
    In effetti un dipinto che ci procura una visione particolare della madre, una visione che spesso disturba,e turba allo stesso tempo.
    Il dolore, la perdita, la sottile presenza di questa donna ci accompagna con sgomento e rimpianto.
    Un quadro molto complesso e altamente evocativo...
    Ti stringo forte amico mio!

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    1. Ciao Nella, difficile aggiungere altro alla tua "lettura", la complessità di quest'opera ci spinge a scavare sempre più in profondità senza però trovarne l'essenza.
      Grazie, un abbraccio e a presto.

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